ANCONA – Da un 15% ad un 30% di disdette. È questo l’impatto che sta avendo il Green pass sulle vacanze. Alle agenzie di viaggio sono arrivate una pioggia di disdette su vacanze prenotate anche diversi mesi fa.
«Immediatamente dopo la comunicazione dell’obbligatorietà del Green pass, nelle 48 ore successive, abbiamo ricevuto una valanga di cancellazioni» spiega Ludovico Scortichini, titolare dell’Agenzia Go World, la holding marchigiana che comprende un gruppo di società impegnate nel turismo, nell’immobiliare, nella consulenza turistica e nei documentari e che raggruppa 15 compagnie in Italia e all’estero.
Scortichini, presidente della sezione Turismo di Confindustria Marche Nord e membro di Astoi, l’associazione nazionale dei tour operator, spiega che le disdette oscillano tra il 15 e il 30% «con un effetto domino su un settore che era già distrutto da un anno e mezzo di solo costi e nessun ricavo, producendo ulteriori danni. Nel nostro piccolo, come Go World, abbiamo ricevuto il 12% di cancellazioni, semplicemente per la confusione e la scarsa chiarezza legata al provvedimento».
Scortichini definisce l’impatto sulle agenzie di viaggio come «estremamente negativo. Hanno lanciato un messaggio forte, come se il Green pass fosse la “Panacea” di tutti i mali, un passaporto sanitario che permette di andare ovunque, ma così non è» e lo dimostra il fatto che «migliaia di persone sono rimaste a piedi negli aeroporti, perché pensavano di potere andare ovunque con il passaporto vaccinale», mentre non in tutti i Paesi esteri le regole sono le stesse.
Insomma un provvedimento che «ha creato molta confusione e disagi, con tante prenotazioni effettuate nei mesi passati per resort e villaggi, anche in Italia, cancellate solo perché non tutti i componenti della famiglia non erano vaccinati e dunque nell’incertezza e nella scarsa chiarezza molti hanno scelto di cancellare».
Oltre alle vacanze rovinate c’è il «danno incredibile arrecato al settore», spiega, sottolineando che ad oggi «partono solo quelli estremamente motivati, che hanno il Green pass a posto e che magari sono una coppia senza figli». Il maggior numero di disdette arriva infatti dalle famiglie con figli non vaccinati che rappresentano oltretutto per le agenzie di viaggio «il vulnus più grosso».
Al di la del comparto turistico, Scortichini fa notare che è in atto una sorta di «divisione della società in due blocchi: chi è vaccinato e chi non lo è. Ci sono vaccinati che non vanno più a cena con i non vaccinati, anche se sono amici, e viceversa, per paura di contrarre il virus». Insomma chi si è immunizzato contro il Covid-19 sceglie di uscire solo con chi ha fatto la sua stessa scelta.
Dinamiche che come spiega, «se già si fa fatica a contenere nella vita normale, nell’ambito del concetto di vacanza, dove tutto è più spensierato, si amplificano con effetto dirompente», tanto da indurre alcuni vaccinati «a scegliere di non partire più», con grave ulteriore danno all’economia del turismo.