Ancona-Osimo

Ancona, grottaroli di Pietralacroce nel mirino di Guardia di Finanza e Procura

Per numerosi cittadini, dopo la convocazione, sarebbe scattata la denuncia. Sulla vicenda l'interrogazione in consiglio comunale da parte del consigliere Daniele Berardinelli

ANCONA – Le condizioni meteo di questi giorni hanno attirato all’aperto molti anconetani e diversi possessori delle grotte, da quelle del Passetto a quelle che si affacciano sotto a Pietralacroce, note come quelle della Scalaccia, sono tornati nei loro mini ricoveri scavati a livello del mare, non solo per cominciare a sfruttare il sole e le belle giornate ma anche per sistemare le stesse grotte in vista della bella stagione. Ma qualcuno, nella zona della Scalaccia, lo ha fatto con tanta amarezza, dopo essere stato convocato nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza, per il mancato pagamento dell’Imu e della Tari. Una convocazione che ha spaventato numerosi proprietari di grotte di quella zona, perché alla convocazione si sono dovuti presentare con tanto di avvocato difensore. Perché la Guardia di Finanza avrebbe ravvisato un reato e lo avrebbe notificato alla Procura della Repubblica.

«Negli scorsi giorni alcuni cittadini di Ancona che sono proprietari o gestori delle grotte di Pietralacroce sono stati convocati e interrogati dalla Guardia di Finanza in merito alla occupazione di parte del demanio marittimo e si sono visti richiedere copia degli F24 degli ultimi cinque anni a prova del pagamento di Imu e Tari per l’utilizzo delle grotte stesse – ha spiegato il consigliere Daniele Berardinelli nel corso della sua interrogazione durante il consiglio comunale di oggi –. Purtroppo negli ultimi vent’anni l’amministrazione comunale si è disinteressata completamente della situazione e ora questi cittadini risultano indagati e sarebbe stata poi trasmessa alla Procura della Repubblica comunicazione di notizia di reato. Inoltre si sono visti costretti a nominare un avvocato, di fiducia o d’ufficio. È evidente che non si può da una parte parlare delle grotte del Passetto come “patrimonio dell’umanità”, arrivare addirittura a paragonarle ai Sassi di Matera, e poi arrivare al punto che: “presso gli uffici del Comune di Ancona non sono stati rinvenuti titoli idonei che autorizzano l’occupazione del demanio marittimo relativi…”, contribuendo a creare tutti questi problemi ai cittadini. E non parliamo di pericolosi delinquenti, ma di persone normali, che vorrebbero pagare il dovuto, come accadeva sino a vent’anni fa, chiaramente in cambio della ufficializzazione della situazione».

Insomma una vicenda preoccupante e di non semplice soluzione. L’assessore Pierpaolo Sediari, incaricato di rispondere all’interrogazione del consigliere Berardinelli, ha chiesto di poter rinviare la risposta. «Ho proposto una riunione di commissione consiliare con i tecnici e l’associazione dei grottaroli per cercare di trovare al più presto una soluzione – ha concluso Berardinelli – e nel prossimo consiglio, visto che l’assessore non è stato in grado di rispondere alla mia interrogazione urgente, vedremo la posizione dell’amministrazione comunale». L’associazione di grottaroli interessata alla vicenda sarebbe quella denominata Grotte La Ginestra del Conero, e la ragione per cui sarebbe scattata quest’indagine consisterebbe nel fatto che le grotte di Pietralacroce insistono su terreno privato e non comunale, come nel caso delle altre grotte del Passetto, che pagano regolarmente Imu e Tari. La Guardia di Finanza avrebbe contestato ai grottaroli l’uso di terreno demaniale per le piattaforme di cemento e gli scivoli a mare e, dunque, richiesto i pagamenti di Imu e Tari. Ma quel che è peggio è che tale occupazione abusiva di suolo demaniale avrebbe fatto scattare per numerosi cittadini la denuncia alla Procura della Repubblica.