ANCONA – Sono più di un centinaio i manifestanti partiti da Ancona alla volta di Roma, per partecipare oggi – 25 settembre – alla manifestazione contro il Green pass organizzata in Piazza San Giovanni. Chi con mezzi propri, chi in gruppo noleggiando pulmini, o viaggiando in treno, hanno raggiunto la Capitale per rivendicare la propria «libertà di scelta in campo vaccinale» e per dire «no alla dittatura sanitaria», così come la definiscono i manifestanti.
Una ondata di persone che ha invaso la piazza per dire «no alla vaccinazione e no al Green pass» obbligatorio, che dal 15 ottobre entrerà in vigore in tutti i luoghi di lavoro. «Sono qui perché tengo alla nostra Costituzione fondata sul lavoro e sulla democrazia – ci racconta una delle manifestanti, partita in treno da Ancona per andare alla manifestazione romana – . Sono qui perché rivorrei i miei diritti, ma anche per i diritti dei nostri figli, dei nostri nipoti, delle nostre generazioni, contro un governo» che «calpesta i nostri diritti, i diritti di tutti e di noi lavoratori».
La manifestante marchigiana, partita con un folto gruppo di Ancona, puntualizza «ho sempre amato lavorare, qualsiasi lavoro abbia fatto ci ho messo braccia, testa e cuore, nel momento difficile da marzo 2020 potevo andare in cassa integrazione come coordinatrice, ma non ci stavo, non volevo vivere di assistenzialismo, perché fino a che sono in salute e la testa ragiona, a casa non ci voglio stare. Ho preferito andare a pulire, sanificare, coordinare in un momento difficilissimo».
«Non giudico chi non si vaccina e non sono contraria – prosegue -, chi vuol farlo, chi vuol mettersi al servizio della scienza e della comunità, chi ha paura, chi vuol proteggersi per timore della sua salute e di quella della propria famiglia, è libero, in fondo firma un consenso, conosce le controindicazioni, sa gli effetti collaterali che possono avere, sono liberi di farlo. Io non ci sto, conosco persone che stavano bene come me, ma che dopo il vaccino hanno avuto tanti problemi».
I manifestanti puntano il dito contro l’obbligo di Green pass il cui obiettivo è quello di spingere alla vaccinazione contro il Covid: «Invece di premiare chi lavora, perché con il lavoro va avanti una nazione, perché amiamo il nostro lavoro, ci stanno massacrando» e ci stanno «togliendo la voglia di lavorare».