ANCONA – Dal cuore delle Marche i presepi realizzati da un artigiano di Castelfidardo arrivano fino al Libano, alla Spagna, alla Colombia e al Messico. Nonostante la regione non sia una terra tradizionalmente vocata alla produzione delle statuine, qui negli anni si è sviluppata una realtà che oggi esporta presepi nel mondo. «L’attività è nata da un hobby, fin da piccolo avevo la passione per il presepe e piano piano questa passione si è trasformata in un lavoro» racconta Marco Pigini, che oggi gestisce una impresa di famiglia con sede a Camerano, la Presepi Pigini, che ha mosso i primi passi «in un laboratorio sotto casa a Castelfidardo».
L’impresa artigiana, che conta quattro dipendenti e un collaboratore scultore, realizza statuette e tutto l’occorrente per l’allestimento di un presepe meccanizzato e statico, in resina e polvere di marmo. «Nelle Marche non c’erano attività nella lavorazione del presepe – racconta Pigini – solo ai primi del ‘900 erano presenti alcuni artigiani per lo più nell’ascolano che realizzavano statuine in gesso, è una tradizione caratteristica di altre regioni, come la Campania (presepe in terracotta), la Puglia (carta pesta), la Sicilia (terracotta), la Toscana (resina e pvc) e il Trentino (presepe in legno di cirmolo)».
Una produzione che si è fatta strada anche nelle Marche grazie alla passione di questo imprenditore artigiano. «Fin da piccolissimo ho sempre fatto il presepe – racconta – a casa nostra era una tradizione forte, un momento per stare insieme. Mio padre nei primi anni ’70 mi permise di farlo in cantina, io mi sbizzarrivo in questo locale. Poi ogni anno il presepe cresceva e sono arrivato ad allestirne uno grande 60 metri quadrati. I parenti che venivano a vederlo lo apprezzavano e mi dicevano che avrei dovuto rendelo visitabile anche al pubblico, allora con mio padre ci siamo attrezzati. I visitatori sono cresciuti di anno in anno e un giorno sono arrivati a vederlo anche alcuni negozi». Pigini all’epoca sezionava delle statue grandi circa 30 centimetri e le rendeva meccaniche, un lavoro che risultò apprezzato dai negozianti, anche perché in quel periodo, a metà degli anni ’80, c’era già grande richiesta di statue meccanizzate ma erano in pochi a farle.
«Ho iniziato a visitare le fiere di settore – ricorda – in quel periodo lavoravo in un’azienda di fisarmoniche, il titolare mi diede la possibilità per un paio d’anni di lavorare part time e questo mi ha permesso il pomeriggio e la sera dopo cena di dedicarmi alla realizzazione delle statue». Da lì l’attività è decollata e oggi l’impresa artigiana vende a negozi sacri, hobbysti e appassionati non solo in Italia, ma anche in Spagna, in America Latina, nei Paesi dove la tradizione del presepe è più sentita e anche in Polonia. «Il presepe più grande lo abbiamo allestito a Beirut» spiega.
Una nicchia di mercato, quella avviata in via del Commercio a Camerano, in una capannone da 400 metri quadri che si è arricchita anche di un negozio online. «Mia sorella realizza le vesti per le statuine, mia moglie si occupa delle decorazioni, un ragazzo eritreo stampa e leviga, io assemblo, è un lavoro soprattutto manuale – spiega – che nasce da una idea, un bozzetto che realizzo e passo allo scultore Renzo Romagnoli».
Statue personalizzate, fontane, accessori, insomma c’è tutto per allestire il presepe dei propri sogni. E nelle Marche sono diversi i presepi in mostra che utilizzano le statuine realizzate da Pigini, «una tradizione che piace ai bambini e agli adulti, che crea curiosità, anche se purtroppo negli ultimi anni si è un po affievolita rispetto al passato». La tradizione però resta viva, grazie anche ad imprenditori artigiani come Marco Pigini che si impegnano a portarla avanti.