ANCONA – È fra i mezzi di trasporto alternativi il più difficile da manovrare e quello che rappresenta la quota più rilevante dei traumi che arrivano nei Pronto Soccorso. Stiamo parlando dell’hoverboard, il monopattino elettrico autobilanciante che proprio nei giorni scorsi è finito agli onori delle cronache per la caduta di un bambino di 7 anni avvenuta martedì scorso (16 giugno) a Numana. Un incidente che è costato al piccolo lesioni endocraniche per le quali è tutt’ora ricoverato nella Rianimazione dell’Ospedale Salesi di Ancona, ancora in prognosi riservata, cosciente, ma in condizioni stabili.
Un fenomeno esploso 3-4 anni fa negli Stati Uniti dove c’è un’ampia letteratura scientifica che vede il mezzo ecologico, insieme ai monopattini elettrici, fra i maggiori imputati per i traumi riportati nella fascia età compresa tra 11 e 13 anni senza differenze sostanziali fra maschi e femmine. «L’hoverboard è fra le cause principali di traumi e fratture scheletriche e delle ossa lunghe di braccia e gambe, e di una certa percentuale di traumi cranici, specie in chi non usa i dispositivi di protezione» spiega la dottoressa Elisabetta Fabiani, primario del Pronto Soccorso del Salesi di Ancona.
Proprio al Salesi nelle ultime 6 settimane sono almeno 5 i traumi legati all’uso di questi mezzi giunti all’attenzione del Pronto Soccorso. Mezzi che sono al centro di incentivi da parte dello Stato nell’ambito del bonus bicicletta lanciato per una mobilità alternativa e sostenibile.
Ma l’accento, quando si parla di queste tipologie di mezzi di trasporto elettrici cade sulla prevenzione, che gioca un ruolo chiave nel ridurre al minimo gli incidenti. «Ci sono mezzi di trasporto che espongono a un rischio maggiore di incorrere in traumi e fratture e fra questi c’è l’hoverboard. Fondamentale indossare caschetto, protezione per i polsi, i gomiti e le ginocchia, così da riportare un danno minore in caso di incidente o di caduta».
Mezzi che ovviamente vanno utilizzati in maniera opportuna, altrimenti, come mostrano le casistiche dei Pronto Soccorso, il rischio è quello di infortunarsi. «Come le impennate in bici, moto e motorino sono associate ad un elevatissimo rischio di traumi, incluso quello al cranio, al polso e alla gamba, monopattini e altri dispositivi simili possono rappresentare un fattore di rischio».
Sul tavolo, tra gli imputati, c’è anche la scarsa vigilanza da parte degli adulti di riferimento con alcuni genitori che a volte non supervisionano i figli mentre usano questi dispositivi, evidenzia il primario, sottolineando il fatto che «questo espone ad un maggior rischio di esiti traumatologici». Gran parte delle patologie che arrivano nei Pronto Soccorso sono traumi, una quota che in estate arriva al 60% e più. Complice la bella stagione infatti le persone tendono a stare di più all’aria aperta e a dedicarsi ad attività sportive che predispongono ad una possibilità maggiore di incorrere in incidenti e infortuni.
«Sono mezzi che occorre saper utilizzare – rimarca – e che soprattutto occorre acquistare nell’età giusta. Servono buon senso, vigilanza da parte dei genitori e prevenzione per ridurre al minimo fattori di rischio».
Ma qual’è l’età giusta?
Sarebbe opportuno non acquistarlo prima dei 10 anni, età in cui le abilità di equilibrio e di reazione agli imprevisti sono già abbastanza sviluppate. I negozi che li vendono, in ogni caso, consigliano l’acquisto sopra gli 8 anni meglio intorno ai 9-10.
«La legge finanziaria 2019 ha omologato questi veicoli elettrici, monopattini ed hoverboard, ai velocipedi (ndr biciclette) – dichiara il comandante della Polizia Locale di Numana Roberto Benigni – . Mezzi che nelle Ztl (ndr zona a traffico limitato) non possono superare i 6 km all’ora e i 25 km all’ora sulle altre strade».
Il comandante della Polizia Locale spiega infatti che hoverboard, monopattini elettrici e sagway devono comportarsi come le biciclette: «Occorre usare il casco e restare il più aderenti possibile al lato destro della strada, procedendo in fila indiana e evitando di salire sul marciapiede. Inoltre, in caso di utilizzo nelle ore notturne bisogna indossare oltre al casco un giubbotto riflettente e munire il mezzo di una luce davanti e dietro per renderlo visibile».
«È fondamentale rispettare le regole, che molti neanche conoscono» conclude Benigni ponendo l’accento sul fatto che oltre agli infortuni si rischiano sanzioni che vanno dai 41 agli 89 euro.