ANCONA – Una task force di 50 uomini contro gli incendi boschivi nelle Marche. È quanto prevede il piano regionale che mette in campo i Vigili del Fuoco, per quaranta giorni centrali nel periodo di maggior rischio di incendi, ovvero dal 1° luglio al 15 settembre. Nell’estate del 2018 in Italia sono andati in fumo per colpa degli incendi più di 12.281 ettari di bosco, con danni sia dal punto di vista economico che ambientale.
Inoltre la Regione Marche attiva i volontari della Protezione Civile, appositamente formati per la lotta agli incendi boschivi, che collaborano con i Vigili del Fuoco nelle attività di spegnimento e bonifica degli incendi.
Dal 2000 la Regione Marche ha attivato una convenzione con i Vigili del Fuoco e una con il Corpo Forestale, che due anni fa è stato assorbito nei Carabinieri e in parte altre amministrazioni. «Oggi nelle Marche la gestione degli incendi boschivi è affidata ai Vigili del Fuoco – spiega la referente del Servizio Anticendio Boschivo (AIB) regionale Maria Teresa Sperti del Corpo dei Vigili del Fuoco -. Nelle Marche non c’è una criticità esasperata come al sud d’Italia, dove possono verificarsi anche decine di incendi giornalieri. Il piano regionale prevede un assetto potenziato con squadre dei Vigili del Fuoco dedicate agli incendi boschivi. Negli ultimi anni, con il passaggio di competenze ai Vigili del Fuoco, è aumentata anche la responsabilità della gestione delle forze in campo, ovvero i volontari della Protezione Civile, formati e coordinati dal personale dei Vigili del Fuoco».
Inoltre in estate è previsto il supporto di mezzi aerei come i canadair, messi a disposizione dal Centro Operativo Aereo Unificato (Coau) della Protezione Civile, oltre ad un elicottero antincendio della Regione Marche che rimarrà per tre mesi di stanza a Cingoli, e che in 20 minuti circa riesce a raggiungere ogni zona sperduta della regione: i mezzi aerei intervengono lanciando acqua e schiumogeno sulle fiamme.
Squadre che si caratterizzano per l’elevato grado di preparazione e specializzazione, quelle dei Vigili del Fuoco che vanno ad affiancarsi nel periodo estivo agli uomini delle fiamme rosse operativi durante il resto dell’anno. In pratica ogni giorno 50 Vigili del Fuoco sono operativi nell’eventualità di incendi boschivi con 8 squadre al giorno costituite da 5 persone, oltre ad un Dos, Direttore Operazioni Spegnimento, per provincia e due unità presso la Sala Operativa Unificata Permanente (SOUP) della Protezione Civile regionale. Nel periodo di maggior rischio, da metà luglio a fine agosto, sono complessivamente 2000 le unità dei Vigili del Fuoco che si alternano nelle Marche per scongiurare le conseguenze devastanti di un incendio boschivo.
Incendi causati spesso da attività umane eseguite con incuria e senza la giusta attenzione, come nel caso dei fuochi accesi in campagna per bruciare le potature o le sterpaglie, spiega la dirigente delle fiamme rosse: «Rari i casi di incendi dolosi, sui quali interviene la legge vietando di costruire per 10 anni nelle aree devastate dalle fiamme e vietando per 15 anni il cambio di destinazione d’uso. Così come sono marginali gli incendi appiccati da piromani. Più spesso si tratta di fiamme accidentali, dovute a incendi di materiale di lavorazioni agricole lasciati incustoditi. È importante anche la massima attenzione da parte di tutti i fruitori di aree verdi nell’impiego dei barbecue». In ogni caso il consiglio della dirigente Sperti è quello di contattare tempestivamente il 115 in caso di avvistamento di fiamme, perché come sottolinea, negli incendi «la tempestività è d’obbligo».
I CONSIGLI DEI VIGILI DEL FUOCO PER EVITARE GLI INCENDI
In alcuni casi l’innesco di un incendio può avvenire per una sigaretta accesa gettata con non curanza su arbusti secchi, oppure da un fuoco acceso per un pic-nic e poi non spento completamente. È importante quindi non gettare mozziconi di sigaretta o fiammiferi accesi in prossimità di boschi, radure e zone incolte ed è bene non parcheggiare le autovetture su superfici coperte da vegetazione erbacea secca, perché il calore emesso dalla marmitta può innescare un incendio.
Inoltre i proprietari di terreni confinanti con linee ferroviarie, strade pubbliche e strade private ad uso pubblico, devono mantenere tagliata la vegetazione per scongiurare l’innesco di eventuali incendi. Nelle zone boschive è vietato accendere fuochi, fare brillare mine e usare apparecchi a fiamma libera o elettrici per tagliate metalli. Vietato anche usare motori, fornelli o inceneritori che producono faville o brace, fumare o compire ogni altra operazione che possa creare pericolo di incendio. Infine, i Vigili del Fuoco ricordano che chiunque avvisti o venga a sapere dell’insorgere di un incendio boschivo è tenuto ad informare il più vicino Comando dei Vigili del Fuoco o altro Ufficio di Pubblica Sicurezza.