Ancona-Osimo

Incendi nelle chiese e lettere minatorie ai parroci: l’autore è un 57enne deluso dalle politiche di accoglienza

È stato individuato dalla Digos l’autore degli incendi appiccati in quattro chiese di Ancona tra settembre novembre 2017. È anconetano ma residente con la moglie a Chiaravalle. Le indagini, lunghe e complesse, sono state illustrate oggi (5 maggio) dalla dott.ssa Margherita Furcolo

La conferenza della DIGOS per la presentazione dell'operazione
La conferenza della DIGOS per la presentazione dell'operazione

ANCONA- Si è sentito tradito dalle politiche di accoglienza e con i suoi gesti, ha voluto contestare l’attenzione della Chiesa nei confronti dei migranti, a suo parere, maggiore rispetto ai bisogni assistenziali degli italiani. In particolare, un aiuto maggiore di quello che lui, disoccupato, avrebbe chiesto e mai ottenuto. È stato individuato dalla Digos l’autore degli incendi appiccati in quattro chiese di Ancona (Scalzi, SS Sacramento, Varano e Palombare) tra settembre novembre 2017. Lo stesso autore delle lettere minatorie inviate ai parroci di Camerano, Varano e alla Curia Arcivescovile firmandosi con i simboli di Lega e Forza Nuova, partiti politici risultati completamente estranei ai fatti. L’uomo, G.E., 57enne anconetano ma residente con la moglie a Chiaravalle, è stato deferito in stato di libertà per minacce aggravate, danneggiamento e possesso di segni distintivi contraffatti.

Durante la perquisizione della sua abitazione infatti, gli investigatori hanno rinvenuto un portatessera dell’Arma dei Carabinieri con all’interno la tessera del trasporto pubblico. Oltre a questo hanno trovato un manganello, una pistola giocattolo di plastica senza tappo rosso, una reliquia di Santa Maria Goretti per la quale sono in corso accertamenti e un’agendina con l’effige di Papa Francesco. Le indagini, lunghe e complesse, sono state illustrate oggi (5 maggio) dalla dott.ssa Margherita Furcolo, dirigente Digos. L’uomo ha utilizzato sempre lo stesso modus operandi e in otto mesi, gli investigatori hanno incrociato le immagini delle telecamere di videosorveglianza di Ancona con quelle dei comuni limitrofi e della videosorveglianza privata. Sono stati analizzati i tracciati stradali percorrendoli anche a piedi, fatti appostamenti e sentiti potenziali testimoni. Sono stati incrociati anche i dati tecnologici ovvero, le celle telefoniche e i tabulati telefonici. Gli investigatori sono così riusciti a risalire allo scooter del 57enne utilizzato per spostarsi da Chiaravalle ad Ancona. Ulteriore conferma dell’autore è arrivata dalla Polizia Scientifica che in una lettera indirizzata alla Curia, ha trovato un frammento d’impronta.

G.E., dichiaratosi simpatizzante dei movimenti di destra, era già conosciuto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio e la persona risalenti a diversi anni fa. Ha dimestichezza con l’ambiente della chiesa in quanto per 10 anni ha gestito il circolo pastorale di Sirolo con la moglie, occupandosi di pulizia e manutenzione. Da tempo senza lavoro, è costretto a dipendere dalla moglie (estranea ai fatti) che fa invece piccoli lavoretti. Di fronte a questa situazione estremamente difficile e viste le politiche di accoglienza per i migranti- la miccia è stata il clamore mediatico per l’adesione del Comune di Camerano al progetto Sprar- si è sentito tradito da chi si aspettava potesse aiutarlo.

L’uomo ha utilizzato lo stesso modus operandi, innescando gli incendi con modalità analoghe. Prima di agire ha spento il cellulare per poi entrare in azione sempre intorno alle 11 di mattina nelle chiese del capoluogo che sapeva non essere sorvegliate e poco frequentate. Con un accendino ha dato fuoco alla tovaglietta dell’altare, prima da una parte, poi dall’altra (duplice innesco). Solo nella chiesa degli Scalzi ha incendiato la tendina del confessionale. Ed è solo grazie alla prontezza umana che non ci sono state conseguenze peggiori. Probabilmente i suoi atti sono stati dimostrativi, il voler richiamare l’attenzione sulla sua difficile condizione. Il primo incendio è stato appiccato il 4 settembre nella chiesa di San Pietro Martire Varano. Il 17 ottobre il chiaravallese, forse per la vicinanza tra le due chiese del centro, ha prima incendiato la tovaglia della tenda del confessionale nella chiesa degli Scalzi, poi la tovaglia dell’altare nella chiesa del SS. Sacramento. Il 20 novembre è stata la volta della chiesa Santa Maria della Pietà alle Palombare.

Da agosto a novembre 2017, il 57enne ha inviato una decina di missive, tutte scritte a mano e con i simboli di Forza Nuova e Lega ritagliati da giornali e volantini. Nelle lettere, scritte in un corsivo simile allo stampatello e con una scrittura tremolante, insultava volgarmente i preti e allegava copie di articoli di giornale in cui si parlava di tutelare prima gli italiani. Per intimorire il destinatario, scriveva: “Siamo Forza Nuova e Lega”. Le lettere venivano inviate oppure portate a mano e lasciate nella cassetta della posta. Tutto ha avuto inizio il 22 agosto 2017 a seguito della lettera minatoria indirizzata a don Aldo Pieroni, parroco dell’Immacolata Concezione di Camerano, finito nel ciclone per un inserto all’interno dell’opuscolo delle feste patronali, che invitava all’accoglienza dei richiedenti asilo e rifugiati. Nella missiva trovata sull’altare c’era la copia dell’articolo di un giornale con le dichiarazioni del consigliere di Operazione Futuro Lorenzo Rabini e i ritagli dei simboli di Forza Nuova e della Lega. Sempre a Camerano, lettere minatorie al Parroco anche il 31 agosto, il 1 settembre, l’8 settembre e il 31 ottobre. Il 7 novembre è stata la volta della lettera minatoria al parroco di Varano e nel mese di ottobre è toccato alla Curia dell’Arcidiocesi di Ancona.

L’ultimo incendio dell’uomo risale al 20 novembre forse perché, con la notizia delle elezioni politiche del 4 marzo e l’avvio della campagna elettorale (è andato a curiosare ai comizi della Lega), il 57enne ha confidato nella possibilità di un cambiamento di Governo. Al momento non ci sarebbero collegamenti con il furto delle ostie avvenuto a San Francesco alle Scale e con i furti delle Madonnine a Varano.