ANCONA – Ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere il geometra Simone Bonci, arrestato giovedì mattina 7 novembre nell’ambito dell’inchiesta “Ghost Jobs” legata ad alcuni appalti pubblici finiti nel mirino degli inquirenti. Il dipendente del Comune di Ancona era in servizio ai lavori pubblici dove si occupava di direzione manutenzione, frana e protezione civile, quando i poliziotti della Squadra Mobile di Ancona con gli agenti della sezione polizia giudiziaria della Polizia Locale hanno compiuto il blitz all’interno del palazzo comunale che ha portato alle perquisizioni e all’arresto del geometra e dei 4 imprenditori, tutti accusati di corruzione aggravata.
Questa mattina (11 novembre) l’interrogatorio di garanzia a Montacuto, dove il dipendente comunale si trova recluso. Bonci si è avvalso della facoltà di non rispondere spiega l’avvocato Lorenza Marasca, legale difensore del 46enne anconetano insieme al collega Riccardo Leonardi.
Un interrogatorio durato circa una ventina di minuti nel quale il geometra ha preferito attendere di visionare gli atti relativi all’ordinanza di custodia cautelare. «Il nostro assistito è molto provato – spiega l’avvocato Marasca – ed è preoccupato per la sua famiglia». Bonci ha chiesto ai suoi legali di poter leggere gli atti del fascicolo raccolti durante le indagini e intanto l’avvocato Marasca fa sapere che chiederanno la revoca della misura cautelare in carcere.
Sempre nella giornata di oggi gli interrogatori dei 4 imprenditori edili finiti ai domiciliari.