ANCONA – Finanziamenti ai comuni per mettere in sicurezza i tratti stradali pericolosi e progettazione di nuove strade extraurbane per spostare il traffico pesante. Sono le azioni che «come Regione Marche stiamo portando avanti per incrementare la sicurezza stradale». Ad annunciarlo è l’assessore regionale con delega a Infrastrutture e Lavori Pubblici Francesco Baldelli nella giornata nazionale in cui si celebrano le vittime della strada, istituita dall’Onu nel 2005.
Nel 2019 sono state 3.173 le vittime in Italia, in calo rispetto al 2018 (-4,8%), e 172.183 gli incidenti stradali. Nelle Marche sono morte sulle strade 99 persone, un dato in crescita rispetto al 2018 quando le vittime erano 87, mentre gli incidenti stradali hanno toccato quota 5.399 (dati Istat). Non solo fatalità e comportamenti scorretti alla guida, come distrazione, uso del cellulare alla guida, eccesso di velocità e guida in stato di ebrezza o sotto l’effetto di stupefacenti, l’incidentalità può essere legate anche alla scarsa sicurezza delle infrastrutture.
Il Consiglio Nazionale delle Ricerche ha evidenziato che in Italia sono circa 12 mila le infrastrutture stradali da revisionare. La scarsa manutenzione del tratto stradale, la leggibilità del tracciato, l’accumulo di pozze di acqua, la ridotta visibilità in curva e i mezzi pesanti, sono elementi che possono avere un ruolo determinante.
Per questo la Regione Marche si sta muovendo per incrementare la sicurezza dei tratti stradali più pericolosi assegnando finanziamenti ai Comuni per le strade urbane in modo che possano provvedere alla realizzazione di marciapiedi, intersezioni e rotatorie, spiega l’assessore Baldelli: «Rientra in questa categoria di interventi anche il finanziamento riconosciuto a tutti i Comuni richiedenti per rinnovare le pensiline degli autobus, allontanandole dal bordo della strada».
L’altro filone di impegno è quello verso «la progettazione e realizzazione di nuove strade extraurbane che, oltre a migliorare i collegamenti tra le città, hanno anche l’obiettivo di spostare il traffico pesante fuori dai centri abitati. In questo modo – prosegue -, otterremo un duplice risultato in termini di sicurezza: ridurre e ottimizzare il traffico nelle strade che attraversano i centri abitati, liberandole dai mezzi pesanti; rendere più sicuro il traffico pesante, perché le nuove strade extraurbane sono state progettate prive di intersezioni a raso e di attraversamenti. Un esempio è la pedemontana tra Fabriano e Muccia, il cui primo tratto Fabriano-Matelica sarà completato entro la primavera».
Quali le altre priorità infrastrutturali nelle Marche? «Oltre al tratto tra Fabriano e Muccia, riteniamo fondamentale proseguire la pedemontana a Sud, attraverso Sarnano-Amandola fino ad arrivare ad Ascoli Piceno, e a Nord, attraverso Arcevia-Pergola-Cagli. Sono tutte strade che consentirebbero di spostare il traffico pesante fuori dai centri abitati. Così come lo consentirebbe la Fano-Grosseto, il cui completamento consideriamo prioritario: il tratto già finanziato ad Urbania ad esempio eviterà al traffico pesante di attraversare la città. Stiamo inoltre spingendo con Autostrade per ottenere la terza corsia autostradale tra Porto Sant’Elpidio e San Benedetto e per allargare da tre a quattro corsie l’accesso da nord ad Ancona, altri interventi che avrebbero un impatto positivo sulla sicurezza».
L’assessore spiega che si sta lavorando anche al «miglioramento del collegamento di Ascoli verso la A24 e verso la Salaria. Da ultimo, da non dimenticare il nostro impegno per il potenziamento delle strade ferrate, che andrebbe a ridurre il numero di persone e di veicoli circolanti lungo la nostra viabilità».