ANCONA – Il passaggio di proprietà della palazzina e di alcune aree dall’Interporto di Jesi all’Asur Marche è stato al centro di una interrogazione del consigliere regionale Enzo Giancarli che ha chiesto chiarimenti alla Giunta sui tempi di conclusione dell’iter.
Il contratto preliminare di compravendita era stato siglato il 27 dicembre del 2018 con l’obiettivo di riorganizzare presso l’Interporto la logistica del farmaco, i servizi del 118 e per creare una Centrale Unica di Risposta del 112 per indirizzare le richieste di intervento alla centrale operativa corretta (Carabinieri, Polizia di Stato, Vigili del Fuoco ed Emergenza Sanitaria), sulla base della tipologia di emergenza in atto.
Il vice presidente regionale Anna Casini ha risposto all’interrogazione spiegando che le date per la conclusione dell’iter procedurale sono «condizionate dalle scelte attualmente in capo all’Asur che ha comunque concluso l’iter procedurale di individuazione, valutazione e progettazione preliminare della Centrale Operativa del 118 e della Centrale Unica di Risposta 112». La Casini ha poi spiegato che «la Regione ha avviato percorsi complementari a quello seguito dall’Asur».
Una risposta che però non ha soddisfatto il consigliere Giancarli che ha sollecitato la Regione al «rispetto degli impegni presi» ed ha ribadito alla Casini che di fatto non ha fornito risposte sui tempi di conclusione del passaggio di proprietà che avrebbe dovuto concludersi nel marzo 2019 ed è stata poi prorogata nell’attesa del piano di risanamento.
La discussione in Aula è stata animata da un battibecco tra i due consiglieri nel quale la Casini ha “accusato” Giancarli di usare le interrogazioni come la minoranza, mentre lui ha respinto le accuse al mittente spiegando che nonostante faccia parte della maggioranza in consiglio regionale «non piega la schiena».