ANCONA – Una malattia rapidissima e spietata ha strappato all’amore dei suoi cari Giovanni Battaglia, 58 anni, erede di una delle più importanti storicamente riconosciute famiglie marchigiane. Di nobili origini, Giovanni Battaglia era impegnato nella gestione dei possedimenti e dei palazzi di famiglia, disseminati tra Jesi, Monte San Vito, Cingoli e Ancona.
Un personaggio molto conosciuto in tutta la Vallesina e in tutta la provincia di Ancona, apprezzatissimo per il suo carattere solare, mite e gioviale. Era anche proprietario del palazzo “La Pusterla” di via Nazario Sauro a Jesi dove nel 1993 venne fatta passare quella scala mobile che rappresenta il primo degli impianti di risalita in centro e dove ancora oggi è presente la targa di riconoscenza della collettività jesina per aver messo a disposizione della collettività il passaggio che agevola l’accesso al centro. Giovanni è stato aggredito da una malattia feroce e rapidissima, scoperta il 25 giugno e che in pochissimo tempo lo ha strappato all’amore di sua figlia Ludovica e dei suoi cari. A nulla, purtroppo, sono valse le terapie, i tentativi di cure cui si è sottoposto all’ospedale regionale di Torrette dove era ricoverato e dove si è spento ieri, a mezzanotte e quaranta.
La notizia del decesso, rimbalzata sui social, ha destato profonda commozione e sconcerto. Tantissime le manifestazioni di vicinanza alla figlia, alla compagna Maria Luisa che gli è stata sempre accanto fino all’ultimo, alla oss Linda che amorevolmente lo ha assistito e alla ex moglie, la professoressa Francesca Fazioli con cui negli ultimi tempi aveva riallacciato un bel rapporto per amore della loro figlia.
«Ho saputo della malattia tramite una conoscenza comune – dice un amico – questa sua amica non aveva ricevuto la solita telefonata di Giovanni per il compleanno, era una tradizione sentirlo che festosamente le faceva gli auguri. Quel silenzio inusuale ha spinto la nostra amica a chiamarlo e lui era già in ospedale a combattere la sua battaglia. Non ha voluto ricevere visite perché stava molto male, si è circondato solo della famiglia. Dopo pochi giorni, la triste notizia che ci ha sconvolto tutti». Non lo ha mai lasciato la figlia Ludovica, 23 anni, che coraggiosamente non ha mai mostrato debolezza e dolore, sostenuta dalla mamma e dagli amici. «Ragazzi meravigliosi, che le sono stati vicini e che ringraziamo di cuore», dice commossa la professoressa Fazioli. «Non ci credo», è il commento più ricorrente tra le tantissime persone che lo conoscevano. La malattia lo ha colto all’improvviso, spietata e velocissima. Non c’è stato nulla da fare per contrastarla. «Buon viaggio anima nobile e sensibile», «ci mancherà la tua gentilezza», «una persona per bene, sempre pronto ad ascoltare gli altri», «gentile e sensibile». Sono solo alcuni dei numerosi messaggi di cordoglio che in queste ore riempiono i social. Il muro del dolore, la parete dei ricordi. Giovanni era tanto per tanti. E saranno certamente tantissimi a volerlo salutare domani (martedì 6 settembre), per i funerali, che saranno celebrati alle ore 12 alla chiesa del Sacro Cuore di via Maratta ad Ancona, poi la tumulazione nella tomba di famiglia a Cingoli.