In questo mese arriva nelle Marche “La natura delle cose”, film documentario di Laura Viezzoli, realizzato in un anno di incontri e dialoghi tra l’autrice anconetana e Angelo Santagostino, filosofo ed ex sacerdote malato terminale di Sla (sclerosi laterale amiotrofica). Il film della regista marchigiana sarà in programmazione ad Ancona, Fermo, Pesaro e Urbino alla presenza dell’autrice, dopo essere stato proiettato in anteprima in Senato il 29 marzo scorso, su iniziativa del sen. Luigi Manconi, presidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani. Per le Marche è stato organizzato un vero e proprio tour di proiezioni promosso dalla Marche Film Commission-Fondazione Marche Cultura e Agis Marche.
Prodotto da Ladoc, giovane casa di produzione indipendente, e dall’Associazione “I Bicchieri di Pandora”, il film è stato finanziato in parte da una campagna di crowdfounding lanciata sulla piattaforma Eppela, ed inoltre da Marche Film Commission-Fondazione Marche Cultura e Milano Film Network. La pellicola ha vinto numerosi premi come il prestigioso ‘Corso Salani’ al Trieste Film Festival, ed è stata presentata in importanti rassegne cinematografiche tra cui il Festival di Locarno 2016.
È un progetto che ha richiesto anni di lavorazione quello di Laura Viezzoli. Partito dai diari di Piergiorgio Welby – l’attivista malato di distrofia muscolare, impegnato per il riconoscimento legale del diritto al rifiuto dell’accanimento terapeutico in Italia e per il diritto all’eutanasia, nonché co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni – “La natura delle cose” si pone come un’immersione emotiva e filosofica in quel prezioso periodo dell’esistenza che è il fine vita. «Non è un film sulla vita e sulla morte, ma sul nascere e sul morire» – spiega l’autrice – «un road-movie sull’amore, il dolore e il bisogno di libertà», in cui l’avventura di Piergiorgio Welby e di Angelo Santagostino prende voce attraverso immagini di vita astronauta, e si intreccia visionariamente al trascorrere della Natura, nel rispettoso ascolto degli inizi e delle fini, delle stagioni e delle età.
Spiega la regista: «Ho incontrato Angelo Santagostino per la prima volta nel luglio 2013 quando era già gravemente malato di Sla. Un corpo completamente immobile, se non per gli occhi, così intelligenti, vivaci e desiderosi di comunicare. Lettera dopo lettera, il suo pensiero prendeva corpo grazie a un puntatore oculare in grado di interpretare il movimento dei suoi occhi sulla tastiera del pc. Una vita estrema aggrappata a 21 micro possibilità, le 21 lettere dell’alfabeto».
Nel film, la Sla si tocca e si vede in tutta la sua crudeltà in pochi ma scultorei momenti di vita quotidiana, per dimenticarla di volta in volta nel dialogo che diventa un altrove, la dimensione dell’incontro e dell’esplorazione. Nel confronto dialettico, Angelo Santagostino non è un malato di cui avere pietà ma un’astronauta in missione che esplora i limiti dell’umano, interrogandosi ed interrogando lo spettatore con la passione di chi ama la vita ma sa di doverla lasciare a breve. L’immobilità del corpo è solo un punto di partenza per esplorare la vivace mobilità della mente, ed è su questo ipnotico contrasto che si muove visivamente l’intero film. Un viaggio tra le luci e le ombre dell’animo umano per prendere coscienza dei propri limiti e ribadire il valore sacro dell’ascolto e del libero arbitrio.
Laura Viezzoli collabora con il gruppo Sky, Fondazione Cinemovel, Festival Corto Dorico, Enece Film e il Centro Televisivo dell’Università Statale di Milano. Nel 2010 fonda, con il regista Roberto Nisi, l’Associazione culturale i Bicchieri di Pandora. Insieme realizzano due edizione del corso di alta formazione in cinema documentario “Conero Doc Campus”, il percorso di formazione cinematografica “CineResidenze”, il Documentario “Live in Sferisterio”. “La Natura delle Cose” è il suo primo lungometraggio documentario.