ANCONA – La nave sta per partire, ma un membro dell’equipaggio accusa un malore. È accaduto verso mezzanotte, nelle ore a cavallo tra il 7 e l’8 dicembre. L’imbarcazione, battente bandiera greca, stava per lasciare il porto di Ancona quando, d’improvviso, un 45enne ellenico avrebbe accusato dei forti dolori al petto.
Quel malessere era talmente forte da dover chiamare i soccorsi. La macchina dei sanitari si è messa in moto all’istante. In banchina, è sopraggiunta a sirene spiegate un’ambulanza della Croce Gialla. Il mezzo sarebbe entrato nella stiva del traghetto, che era pieno di camion.
I sanitari sono riusciti a salire sulla parte alta della nave, dove il 45enne stava aspettando i militi del 118. Caricato in ambulanza, è stato portato d’urgenza all’ospedale regionale di Torrette. Poco dopo, in via della Montagnola, direzione piazza D’Armi, un mezzo di AnconAmbiente è andato fuori strada finendo contro delle abitazioni.
Ancora da ricostruire la dinamica dell’incidente. Forse, alla base di tutto, un malore, un colpo di sonno o – più banalmente – una distrazione del conducente. Sul posto, oltre la Croce Gialla, anche l’automedica, i vigili del fuoco e la polizia locale, che oltre a regolare il traffico si occuperà ora di tutti i dovuti accertamenti.
Un incidente che ricalca, per dinamica, quello avvenuto nella notte dell’8 dicembre, quando una vigilante dei Rangers avrebbe accusato un malore e sarebbe finita contro un albero, abbattendolo. Uno schianto il cui bilancio sarebbe potuto essere ben più grave. Per la donna, inizialmente incosciente, si è reso necessario il trasporto al pronto soccorso del nosocomio regionale di via Conca.
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E proprio in via Conca, all’incrocio con via Esino, si sono portati i volontari della Gialla di via Ragusa. Stavolta, a ricorrere alle loro cure, è stato un 27enne romeno, visibilmente ubriaco, che evidentemente aveva scambiato il marciapiede per il letto di casa.
Quando è stato svegliato dal 118 avrebbe iniziato a dimenarsi, ma poi ha ragionevolmente acconsentito al trasporto a Torrette. È qui che avrebbe scatenato il parapiglia. A calmarlo, ci hanno pensato i vigilantes e i medici che hanno sudato sette camicie (pardon, sette camici) per tranquillizzarlo.