ANCONA – Lotta alla precarietà, lavoro, fisco, pensioni e sviluppo, saranno i temi al centro della visita nelle Marche di Maurizio Landini. Il segretario generale della Cgil sarà ad Ancona domani – 20 novembre – in piazza Pertini dalle 10 in occasione della manifestazione regionale che vuole accendere i riflettori sulla bozza di legge di bilancio, che secondo Cgil, Cisl e Uil non dà risposte sufficienti per contrastare le diseguaglianze sociali, economiche e geografiche del Paese, né per sostenere i processi di sviluppo green legati al PNRR e ad altri Fondi comunitari.
I sindacati confederali da domani avviano un percorso di mobilitazione il cui obiettivo è quello di migliorarne i contenuti della bozza sulla base della piattaforma unitaria elaborata dalle parti sociali.
«La presenza di Landini è importante in una regione come le Marche dove oltre alle vertenze aperte ci sono tanti temi, come la lotta al precariato, le pensioni, il fisco – afferma Daniela Barbaresi segretaria generale Cgil Marche -. Sul capitolo del precariato le Marche oltre ad aver pagato un alto prezzo in termini di posti di lavoro perduti a causa della pandemia, con la ripresa economica in atto questa non si traduce in posti di lavoro stabili».
Secondo Barbaresi in vista dei grandi investimenti legati al PNRR «occorre mettere al centro le condizioni dei lavoratori, delle lavoratrici e dei pensionati». Sul fronte della riforma delle pensioni evidenzia la necessità di ridefinire un sistema che dia certezze ai giovani afflitti da un mondo del lavoro incentrato sul precariato e su carriere frammentate, con il rischio di «andare in pensione dopo i 70 anni e con pensioni da fame. Non vogliamo creare una contrapposizione tra giovani e anziani, al contrario vogliamo tenere tutti insieme».
L’altro tema sul tavolo è quello del fisco, per il quale il governo ha messo a disposizione 8miliardi di risorse destinate a dipendenti e pensionati, categorie sulle quali grava una forte pressione e lo dimostrano i dati «nelle Marche l’82% dei redditi Irpef vengono dichiarati da dipendenti e pensionati»-. Barbaresi fa notare infine che il sistema delle imprese «negli ultimi sei anni in Italia ha beneficiato di 180miliardi di euro, tra incentivi, sostegni, iperammortamenti» risorse di cui può beneficiare il mondo del lavoro.
I temi posti dai sindacati
PENSIONI – No a quota 102. Serve una pensione di garanzia per i giovani, più sostegno a donne, lavoratori disoccupati, discontinui e precoci e forti incentivi per la previdenza complementare. Possibilità di pensione: da 62 anni di età o con 41 anni di contributi senza limiti di età. Va migliorata l’Opzione donna e rafforzato l’APE sociale estendendo la platea dei lavori gravosi e usuranti.
FISCO – Prioritario garantire le risorse da destinare alla riduzione delle tasse a lavoratori e pensionati. Vanno contrastati lavoro nero, evasione ed elusione fiscale e superato il meccanismo degli incentivi a pioggia.
LAVORO – Servono investimenti per creare buona occupazione, ammortizzatori sociali universali e politiche attive. Sono obbiettivi prioritari il contrasto della precarietà e il rilancio del potere d’acquisto di salari e pensioni. Occorre stabilizzare il lavoro e rilanciare le assunzioni nei settori pubblici, a partire da sanità e scuola.
SVILUPPO – Necessita: rafforzare le politiche industriali e di sviluppo; sbloccare gli investimenti in ricerca, innovazione e formazione; affrontare le sfide della transizione ambientale e digitale; risolvere le crisi aziendali ferme al MISE.
SOCIALE – Rimane fondamentale: incrementare le risorse e introdurre i livelli essenziali in vista della legge sulla non autosufficienza; contrastare la povertà, anche migliorando il reddito di cittadinanza e potenziando le politiche di inclusione.