ANCONA – Nuova udienza in Tribunale ad Ancona, del secondo filone del processo per la strage della Lanterna Azzurra di Corinaldo, dove nella notte tra il 7 e l’8 dicembre del 2018 morirono 5 adolescenti e una mamma 39enne, schiacciati dalla calca dopo che nel locale era stato spruzzato spray al peperoncino.
Il processo dei cosiddetti colletti bianchi valuta le eventuali responsabilità relative alla sicurezza del locale e ai permessi rilasciati dalla commissione di vigilanza. Diverse le testimonianze che ieri si sono succedute in Aula: davanti al giudice Francesca Pizii sono sfilati l’ex comandante dei carabinieri della Stazione di Corinaldo, un barista del locale, due lavoratori del settore edile, insieme al titolare e ad un dipendente di una azienda che si occupa di audio, video e della fornitura di palchi da spettacolo.
Dalle testimonianze dei teste, interrogati anche dagli avvocati di parte civile (Corrado Canafoglia) sarebbero emerse modifiche interne al locale che sarebbero state successive al sopralluogo della commissione di vigilanza che rilasciò la licenza di pubblico spettacolo nel 2017. L’altro tema emerso è quello del sovraffollamento del locale che sarebbe stato visibile dal numero dei pullman presenti nel parcheggio del locale. Inoltre sarebbe emerso che la comunicazione dell’evento, sarebbe stata data alla Prefettura di Ancona dai gestori del locale solo quando la tragedia era già avvenuta alle 2 del mattino.