ANCONA – Nuova udienza del processo bis per la strage della Lanterna Azzurra di Corinaldo. In aula le testimonianze di alcuni familiari delle 6 vittime, tra i quali quella di Paolo Curi, il marito di Eleonora Girolimini, la mamma 39enne morta nella calca all’uscita del locale. Quella terribile notte tra il 7 e l’8 dicembre, in cui morirono 5 adolescenti e la mamma, la ‘Banda dello Spray’ spruzzò all’interno della discoteca una sostanza urticante per mettere a segno furti di preziosi.
I componenti della banda della Bassa Modenese sono stati condannati in via definitiva a pene tra i 16 e i 6 anni, mentre è appena iniziato il processo nei confronti del presunto ottavo componente della banda, un 24enne. Curi, nel corso della testimonianza durata un’ora e mezzo, ha ripercorso quella maledetta serata, da quando aveva acquistato il biglietto online (la moglie) «con inizio evento alle 22,05, come era scritto sul biglietto, non conoscendo il locale siamo anche andati di fretta per non perdere il concerto» dice il marito della Girolimini.
Il racconto poi su come è cambiata la sua vita e quelle dei figli (tre femmine e un maschio), mentre il pm si è soffermato sull’uscita dal locale e sulle uscite di sicurezza se erano visibili o meno. Oltre a Curi sono stati sentiti il papà di Mattia Orlandi e la mamma di Daniele Pongetti. «La mia vita e quelle delle mie figlie da quel giorno è stata stravolta, dalla vita siamo passati alla sopravvivenza e anche a livello economico è dura. Positivo che il pm ha chiesto un ulteriore inasprimento dei capi di imputazione».