Ancona-Osimo

Marche, Fincantieri in sciopero. Domani protesta unitaria Fiom, Fim e Uilm

I lavoratori della cantieristica resteranno a casa per chiedere screening e maggiori controlli così da prevenire la diffusione del virus covid-19 e scongiurare la paralisi del cantiere

L'area Fincantieri al porto di Ancona
L'area Fincantieri al porto di Ancona

ANCONA – Lavoratori Fincantieri in sciopero. Ad indire la protesta unitaria di otto ore, che si terrà domani 8 ottobre, sono i sindacati Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil. I lavoratori incroceranno le braccia per l’intera giornata  restando a casa dal lavoro, per chiedere screening e controlli più serrati volti ad individuare precocemente i casi di positività, così da circoscrivere i focolai sul nascere.

Una richiesta nata sull’onda del focolaio che si allarga ogni giorno di più e che sta interessando proprio il cantiere navale del porto di Ancona, dove i positivi al covid sono già 19: proprio ieri infatti si sono registrati altri due positivi al virus fra i lavoratori indiretti delle ditte che operano in appalto.

«L’azienda fa muro rispetto alla nostra richiesta di modifica del protocollo per inserire screening settimanali, quindicinali o al massimo mensili, per tenere sotto controllo la situazione dei contagi fra i lavoratori  diretti e indiretti, in modo da evitare focolai che metterebbero a rischio la prosecuzione dell’attività produttiva nel cantiere» spiega il segretario regionale Fiom Cgil Tiziano Beldomenico.

La Fiom auspica «l’adesione totale dei lavoratori» perché si tratta di una protesta indetta per tutelare la salute dei lavoratori diretti, indiretti e in appalto di Fincantieri, inclusi quelli operanti negli uffici. Ma più in generale i sindacati chiedono screening anche nelle imprese metalmeccaniche del territorio regionale e provinciale, per questo hanno scritto alla Prefettura di Ancona chiedendo l’istituzione di un tavolo per procedere ai test in tutte le imprese del settore, ma anche a maggiori controlli sulla verifica del rispetto delle normative anti contagio.

«È fondamentale individuare subito i nuovi contagi con i  tamponi, con i test sierologici o con i test rapidi antigenici per evitare una esplosione di casi» conclude Beldomenico.