Ancona-Osimo

Ancona, lavori in corso al Mercato delle Erbe, «disagi accettabili»

Attività aperte fino alle 13, poi cominciano i lavori all'interno. Gli operatori tengono duro e non si lamentano, piace il progetto che sarà ultimato nel 2026

Lavori in corso al Mercato delle Erbe di Ancona

ANCONA – Entrano nel vivo i lavori al Mercato delle Erbe ad Ancona, progetto di restyling complessivo che dovrà essere concluso entro il marzo 2026 come da indicazioni del Pnrr, e che avrà un costo di 5,8 milioni di euro. I lavori avevano subito qualche rallentamento, soprattutto nella fase iniziale, ma adesso gli operai dell’impresa sono al lavoro all’interno della struttura come intorno al suo perimetro. Il progetto dovrà consentire il recupero di un contenitore che diventerà multifunzionale, mantenendo tutte le attività presenti al momento, ma ampliando alcuni spazi – quelli al piano superiore – che saranno adibiti all’accoglienza enogastronomica e che saranno sfruttabili in diverse ore del giorno. Entrando al Mercato delle Erbe l’impatto dei lavori in corso è forte, come testimoniano anche le immagini.

E qualche disagio è innegabile che ci sia, come un ascensore che non funziona da qualche giorno. Le aree in basso dove ci sono i lavori sono delimitate e le pescherie sono state spostate al piano superiore, così come gran parte del settore ortofrutta. Tra una gimkana e l’altra i clienti, almeno per il momento, sembrano non risentire dei lavori in corso, anche perché l’impresa lavora soprattutto al pomeriggio, al mattino lavora all’esterno, mentre i negozi del mercato stanno aperti fino alle 13 circa. Commercio e lavori sembrano convivere abbastanza pacificamente, insomma, nella speranza di vedere risorgere tra un paio d’anni il Mercato delle Erbe che diventerà un contenitore a indirizzo enogastronomico come già esistono in altre grandi città italiane e capitali estere.

«Adesso il cantiere è molto più evidente – spiega Mario Calvio, titolare della omonima macelleria – e il fatto che hanno portato al piano di sopra i contadini e i pescivendoli ci ha separato un po’, ma credo che qualche gradino non costituisca un problema per nessuno. A parte che purtroppo s’è rotto l’ascensore, ma sarà aggiustato a giorni. Fortunatamente il cantiere lavora di pomeriggio e questa è una grande attenzione nei nostri confronti, quindi nessun rumore né fastidio fino alle 13. Però dobbiamo chiudere a quell’ora. La situazione è accettabile, ancora non abbiamo avuto nessun calo di clientela, speriamo che anche loro capiscano la nostra situazione e ci restino fedeli. Per il resto sono uno che ha sempre creduto in questa ristrutturazione, se dobbiamo soffrire un po’ adesso per stare meglio in futuro è uno sforzo che si fa volentieri».

«Gli operai del cantiere sono bravi che ci fanno lavorare fino alle 13 – aggiunge Carlo May, titolare di una delle due pescherie trasferite al piano superiore – dopodiché comincia il rumore, ma è il momento in cui ce ne andiamo. Come situazione noi qui siamo più larghi, abbiamo più spazio, lavoriamo anche meglio, poi davanti i clienti sono un po’ più stretti soprattutto quando ci sono i contadini qui davanti. Però vista la difficoltà del momento siamo abbastanza soddisfatti, nella speranza che in futuro questo mercato possa accontentare tutti. C’è qualche problematica, l’ascensore da aggiustare, le luci che qui sopra ancora non ci sono e che ci metteranno, però siamo fiduciosi».