Ancona-Osimo

Lavoro, Aguzzi: «Ruolo più attivo ai centri per l’impiego». Il punto su vertenze e crisi

L'assessore regionale con delega al Lavoro fa il punto sulla crisi post pandemia e sulle vertenze in atto. Inoltre preannuncia le linee di indirizzo per un ruolo più attivo dei centri per l'impiego

Stefano Aguzzi, assessore regionale con delega al Lavoro

ANCONA – Potenziare i centri per l’impiego conferendo loro un ruolo più attivo. È la strategia a cui sta lavorando l’assessore regionale con delega la Lavoro Stefano Aguzzi. «Qualche correttivo occorre portarlo – spiega a margine della seduta del Consiglio regionale – troppo spesso sento imprenditori dire “avevo bisogno di questi profili, ma nei centri per l’impiego non ho trovato disponibilità perché non c’erano le figure adatte”. Occorre rovesciare un po’ la situazione».

Secondo Aguzzi, «i centri per l’impiego non devono aspettare che le imprese vadano a cercare le persone», ma sono loro che «devono cercare le aziende per conoscere di quali figure hanno bisogno», procedere alla ricerca di questi profili professionali, e laddove non siano disponibili, procedere alla loro formazione. «È su questo che stiamo impostando il lavoro – spiega – su un ruolo più attivo dei centri per l’impiego».

L’accento è poi andato sui percorsi di formazione finanziati dalla Regione con 5 milioni di euro per circa 400 allievi in linea con le esigenze delle imprese del territorio attraverso gli Its: «Le imprese sono entusiaste» spiega, sottolineando che una azienda che «per un anno forma una persona insegnandogli ciò che gli serve, cosa fa dopo un anno lo licenzia? Non credo. È il modo migliore per creare occupazione vera».

Sentito sulle tre vertenze aperte nelle Marche, ovvero quelle di Elica, iGuzzini e la più recente di Enedo, ha sottolineato che sul fronte dell’azienda fabrianese (Elica) sono stati compiuti «passi avanti» e «siamo fiduciosi sul raggiungimento di un accordo».

Per quanto concerne invece i Guzzini ed Enedo ha ricordato che la vertenza al momento non coinvolge ancora la Regione, perché non sono ancora trascorsi i 45 giorni dall’apertura del confronto necessari per chiedere l’intervento dell’ente, ma in ogni caso «siamo informati di questa situazione».

«Non ho voluto attendere la fine di questa discussione – prosegue – , perché mi piace sapere cosa succede sul nostro territorio, per questo ho chiamato sia i sindacati che la proprietà, o chi ne fa le veci». Riferendosi alla vertenza dell’impresa iGuzzini di Recanati, parla di un confronto improntato ad «una certa serenità nell’approccio, un confronto che se pur doloroso, dal mio umile punto di vista potrebbe approdare ad un accordo sostenibile da entrambe le parti. Sono fiducioso che questa vertenza non arriverà alla Regione».

Diversa la situazione della vertenza Enedo, la multinazionale metalmeccanica svedese, con sede a San Biagio di Osimo, che ha annunciato il 14 ottobre di voler procedere entro Natale al licenziamento di 35 lavoratori. Ieri mattina l’assessore Aguzzi ha avuto un incontro con i sindacati che stanno seguendo le trattative, mentre mercoledì prossimo avrà un incontro solo con il general manager dell’impresa svedese, ma ha sottolineato «ho visto una situazione più preoccupata da parte dei dipendenti, vediamo come evolve». In ogni caso ha spiegato che le vertenze «vanno seguite bene bene».

Un quadro complesso, quello marchigiano, legato agli effetti delle chiusure imposte per limitare la diffusione della pandemia che hanno messo in crisi molte imprese, dando una sferzata a quelle che erano già in sofferenza. «La crisi non è ancora finita – osserva – , siamo in una fase ancora di grande sofferenza dal punto di vista pandemico, e di attenzione, ma la ripresa c’è ed è anche più forte del previsto, e il rimbalzo più repentino di quanto potevamo immaginarci».

Aguzzi ha spiegato che la crisi non è uniforme sul territorio, e che c’è una «situazione di maggiore sofferenza al sud delle Marche» dove insistono aree di crisi già storicizzate, con aziende che registravano difficoltà già prima della pandemia».

Tra le imprese più in difficoltà, l’assessore ha annoverato quelle dello spettacolo, dell’illuminazione e della moda, che «stentano di più a ripartire e su queste dobbiamo interessarci di più per dare risposte di attenzione». Ma Aguzzi ha anche precisato «stiamo facendo una serie di incontri con le aziende per cercare di capire le esigenze ed indirizzare i  corsi di formazione sulle figure richieste, anche con l’ausilio diretto delle aziende: è una bella scommessa che stiamo mettendo in campo e che è molto apprezzata».

In ogni caso ha insistito sul fatto che la «ripresa è più forte di quanto ci si potesse immaginare» e che ci sono «molte aziende che al contrario stanno avendo difficoltà a reperire la forza lavoro e le figure di cui hanno bisogno all’interno delle loro imprese». «Sono abbastanza fiducioso che in qualche modo se ne uscirà in maniera meno drammatica di quello che si poteva immaginare – spiega -, ma è anche sotto gli occhi di tutti che in questa fase post pandemica, che ancora non vede del tutto il superamento della pandemia, è più complicata di quello che immaginavamo: non avremo mai immaginato lo sconvolgimento dei prezzi delle materie prime, delle fonti energetiche e le difficoltà nel reperimento delle materie prime».

Secondo Aguzzi, la pandemia «lascerà strascichi pesanti e anche inediti, difficile capire come evolverà, ma dal punto di vista lavoro nella nostra regione ci sono più lati positivi che negativi, perché c’è una bella ripresa, molte imprese cercano personale e noi, come Regione, cerchiamo anche di indirizzare la formazione verso quei settori dove è più sentita la mancanza di forza lavoro».