Ancona-Osimo

Ancona, le nuove declinazioni di governo: dal federalismo demaniale all’economia della notte

Il sindaco Daniele Silvetti ha presentato uno per uno assessori e deleghe e dato spiegazioni sulle sue scelte, come nel caso dell'assessorato alla cultura

Il sindaco Silvetti con la giunta

ANCONA – Un discorso articolato per spiegare le varie deleghe relative ai nove assessori, presentati uno ad uno: così il sindaco Daniele Silvetti ha introdotto la nuova giunta e fornito risposte in merito a diversi argomenti: «La giunta era già compiuta, ma ci sono state delle emergenze e delle urgenze che ho dovuto gestire, relative ad alcune società, la scadenza del 30 giugno prossimo del gestore unico rifiuti, la situazione economico e finanziaria di Conerobus – ha attaccato Silvetti –. Purtroppo la gestione di alcune società partecipate presenta delle lacune, questo ha richiesto il mio impegno e ho tardato nella compilazione che la città attendeva. Ora siamo qui, pronti». Sui criteri seguiti per assegnare le deleghe Silvetti ha proseguito: «Competenza, appartenenza, consenso, sono componenti molto importanti per le scelte democratiche».

Sull’assessorato alla cultura e sulle domande che gli sono giunte in merito, il sindaco ha specificato: «Anna Maria Bertini è una figura altamente qualificata che conosco da anni. Un assessorato non fine a se stesso ma che avrà potere di incidenza sugli altri, in termini di programmazione e traduzione nell’azione di governo, un elemento identitario di questa città che vogliamo rivalutare. Ci saranno altre figure che affiancheranno l’assessore nella consulta della cultura e che daranno il loro supporto nei settori della cultura cittadina. Ho sempre detto in campagna elettorale che non è più tempo di donne o uomini soli al comando e che avrei fatto della partecipazione e della condivisione lo stile di questo governo. Sicuramente è l’esercizio democratico più complesso, che necessita di tempo, pazienza e capacità di sintesi. Questa non è una caserma, non ci sono dei soldati, ma persone che hanno la loro storia, la loro competenza e il loro senso di appartenenza e che si sono assunti la loro responsabilità di governare la città insieme a me. Ho chiesto ai partiti di presentarmi più nominativi sui quali abbiamo fatto dei ragionamenti e questo ha richiesto del tempo».

Silvetti ha quindi specificato le due deleghe che faranno capo allo stesso sindaco: «Terrò per me porto e ambiente, perché abbiamo puntato tantissimo e puntiamo su un’infrastruttura strategica per questa città, oltre a un fatto di conoscenza del territorio ritengo sia fondamentale dare un segnale non solo alle attività produttive ma alla città. L’ambiente mi deriva da un’esperienza recente e soprattutto su questa fondiamo il concetto vero e autentico di sostenibilità della città». Sul ruolo di Francesco Bastianelli: «Ho chiesto al consigliere Bastianelli un coinvolgimento in un rapporto diretto con il sottoscritto in quella che sarà la segreteria del sindaco secondo quelli che sono i temi strategici del fondi Pnrr, dell’economia e del rilancio delle attività produttive di questo territorio».

Sulla delega all’economia della notte, novità che farà capo al giovane assessore Marco Battino, Silvetti ha inoltre spiegato: «Sappiamo benissimo quali sono le aspettative non solo del mondo giovanile, ma anche del mondo universitario e della società anconetana di rivedere la società rivivere eventi e una certa dinamicità nelle ore serali. Sappiamo benissimo quale sia il gap e quale sia, soprattutto, la mancanza di questa città dal punto di vista dell’attrattività. Dal momento che vogliamo dare una risposta al mondo imprenditoriale che vuole investire su questo settore, su questo vogliamo che ci sia una delega specifica che ci consenta di avere un monitoraggio puntuale e attento su quelle che sono le aspettative di imprenditori e utenti, per dare una nuova frontiera, una nuova visione alla città, fornendo alle imprese che vogliono investire su questo settore certezze dal punto di vista normativo e amministrativo e che possa essere accompagnato dagli uffici e da un’azione politica attenta che vada a monitorare sul territorio quelle che possono essere le opportunità da sviluppare, al servizio degli utenti, dei giovani e dell’università».

Quindi la conclusione del discorso di Silvetti, prima di cedere la parola a Tombolini per alcuni chiarimenti: «Lunedì ci sarà l’insediamento del primo consiglio comunale e in quella circostanza cominceremo il nostro percorso di governo. Sono estremamente convinto che questa sarà una giunta che saprà misurarsi con le sfide importanti di questa città alzando l’asticella. Da parte delle opposizioni mi aspetto un contributo concreto, ci sono dei passaggi critici che dovranno vedere coinvolto tutto il consiglio comunale». infine l’assessore Stefano Tombolini si è soffermato sulla nuova delega al federalismo demaniale: «L’idea da cui è nata questa delega – ha spiegato – è stata quella di attuare la possibilità prevista dalla legge degli accordi tra enti per ottenere la proprietà o l’uso di beni culturali o demaniali in favore dell’ente comunale. Riteniamo che il patrimonio culturale e demaniale della nostra città, se la vogliamo rendere davvero bella e organica, debba essere valorizzato dal Comune attraverso un progetto di valorizzazione di questi beni. Anfiteatro e altri luoghi che fanno capo ad altri enti e che sono in stato di abbandono; lì sarebbe bello che il Comune potesse fare ma fare sulle cose degli altri è sempre difficile. Ma la normativa lo prevede esplicitamente, con l’accordo tra enti, per potersi appropriare di un bene che fa parte comunque del grande patrimonio. Verificheremo se sia possibile mettere a terra questo tipo di principio. Abbiamo discusso con il sindaco alcune idee per valorizzare quegli immobili che fino ad oggi sono stati messi nell’angolo».

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