ANCONA – Lecci tagliati a Portonovo per la realizzazione del film con Pierfrancesco Favino. In una conferenza stampa il Parco del Conero ha spiegato: «Ripristinare un habitat compromesso a spese della produzione di Indigo films migliorando sia sotto l’aspetto ambientale che per la fruizione delle persone un’area che diversamente necessitava dell’impegno di fondi pubblici». Ecco la sintesi emersa dalla conferenza stampa indetta dall’Ente parco per fare chiarezza sulle motivazioni circa le decisioni assunte nella definizione delle prescrizioni per la concessione al nulla osta per autorizzare il set cinematografico del film “Il Maestro” le cui riprese si svolgeranno dal 22 al 31 ottobre.
L’ENTE PARCO DEL CONERO
Oltre a Luigi Conte, presidente del Parco del Conero, c’erano anche il direttore Marco Zannini, il vicepresidente Riccardo Picciafuoco e il consigliere Giacomo Circelli ed è intervenuto in videocollegamento anche Nicola Giuliano, Ceo della Indigo Films. «Dopo la fine delle riprese del film e il ripristino dell’area nel rispetto delle prescrizioni indicate, l’habitat dell’area interessata sarà sicuramente migliorato: a lecci secchi con chiari segni di sofferenza sulle chiome verranno sostituiti alberi che invece garantiranno frescura e umidità tutelando la biodiversità e ripristinando l’habitat – hanno assicurato i vertici del parco, mostrando anche delle immagini e video dell’area prima dell’intervento, degli alberi e dei polloni seccaginosi soggetti a taglio, della situazione dei giochi per i bambini da sostituire, della staccionata in legno che verrà rifatta e della cartellonistica nella quale verrà spiegato che si è proceduto al ripristino di un habitat degradato nel rispetto di una normativa comunitaria che prevede che entro il 2030 il 30% degli habitat siano in buone condizioni».
Conte: «Avremmo fatto probabilmente meglio a trasmettere ai cittadini l’opportunità di poter effettuare il taglio selettivo delle piante e la riqualificazione complessiva dell’area prima che fosse effettuato l’intervento per allestire il set così che non passasse come una forzatura ma come una reale opportunità per il territorio, il tutto sempre nel rispetto delle regole e non in deroga alle stesse come qualcuno ha erroneamente pensato». I dettagli sotto l’aspetto agronomico illustrato da Zannini hanno chiarito ogni dubbio circa le motivazioni delle scelte assunte. In videocollegamento è intervenuto anche Nicola Giuliano, Ceo della Indigo Film che girerà alcune scene del film “Il Maestro” nella zona delle Terrazze di Portonovo.
«Il nostro location manager ha individuato quest’area come interessante per girare alcune scene e l’ha proposta al regista che, dopo i sopralluoghi, ha convenuto circa l’interesse. Per questo ci siamo rivolti alle autorità preposte per poter fruire dell’area nel rispetto delle regole vigenti accettando tutte le prescrizioni indicate. Il ripristino inizierà appena dopo la fine delle riprese, rispettando le direttive comunali. Non si tratta di un’eccezione – ha aggiunto – è il nostro approccio etico al lavoro che è coerente con la nostra attenzione al rispetto dell’ambiente. Attraverso questa conferenza stampa mi auguro che si sia ristabilito il senso corretto della questione così da superare tutte le possibili strumentalizzazioni in merito».
LA POLEMICA POLITICA: L’M5S DEPOSITA UN’INTERROGAZIONE IN CONSIGLIO REGIONALE
La polemica politica non si placa: i gruppi di opposizione PD, Diamoci del Noi, Ancona Futura, Altra Idea di Città, Azione sottopongono cinque domande al Sindaco Daniele Silvetti e al Presidente del Parco del Conero Luigi Conte.
Chiedono anzitutto se «la Giunta Silvetti ha deciso unanimemente di concedere l’area alla Indigo Film. Apprendiamo dai social – recita una nota congiunta – che l’assessore Daniele Berardinelli, a cui è stata assegnata proprio la delega al verde e che, quindi, dovrebbe essere particolarmente sensibile rispetto a certi temi, dichiara di non essere stato informato di nulla. Com’è possibile che ci sia un tale scollamento all’interno della giunta? Perché poi il Comune, consapevole della rilevanza ambientale dell’area, non ha suggerito alla produzione altre location per l’allestimento di una struttura impattante come un campo da tennis? Perchè il Parco del Conero non ha garantito la vigilanza che era dovuta sulle attività della produzione, affinché l’intervento rimanesse entro i limiti individuati dall’autorizzazione rilasciata? E’ stato sconcertante scoprire che sono stati tagliati addirittura più alberi del previsto, in mancanza di adeguati controlli. Perchè l’Ente Parco ha autorizzato l’intervento senza utilizzare la procedura di “Valutazione Appropriata”, considerata la delicatezza dell’area naturale? E infine tra le premesse dell’autorizzazione rilasciata dall’Ente Parco si legge che, con Provvedimento del Presidente n. 48/2024, è stata rilasciata l’autorizzazione in deroga alla realizzazione del campo da tennis. Perché sì è ritenuto opportuno concedere un’autorizzazione in deroga? E perché non sono stati individuati tempi certi per il ripristino dello stato dei luoghi? Il Sindaco Silvetti, l’Assessore Berardinelli, il Presidente del Parco del Conero Luigi Conte sono tutti esponenti anconetani di Forza Italia. La segreteria del Partito non ha nulla da dire?».
Marta Ruggeri, capogruppo Movimento 5 Stelle, presenta un’interrogazione in consiglio regionale: «Mi associo alla denuncia del Movimeto5Stelle di Ancona e alle tante Associazioni e Comitati intervenute sul taglio di 23 lecci nella Riserva Orientata di Portonovo – dice – Le Terrazze di Portonovo non sono solo un luogo bello e importante come, fortunatamente, siamo abituati a vivere nel nostro Bel Paese, sono qualcosa di più: stiamo parlando di un ´contesto di estremo pregio ambientale´».
«Queste non sono mie parole, ma ciò che è scritto nella stessa Determina 11 del 19 settembre 2024, a firma del Direttore del Parco, che ha permesso la realizzazione di una scena cinematografica per il film ´Il Maestro´ Location ´Campo da tennis´, e che ha portato al taglio di ben 23 lecci oltre a varie opere di scavo. A leggere bene la Determina si evince che il permesso alla realizzazione dei lavori nasce direttamente da un atto del Presidente del Parco, il provvedimento 48/2024, che autorizza i lavori in deroga al regolamento del Parco, seppur con ripristino della situazione ante opera. Sappiamo però che la piantumazione di nuovi alberi, anche se il doppia rispetto a quelli abbattuti, porterà benefici solo dopo parecchi anni, e nel frattempo non potremo godere dei vantaggi che ci dona un albero maturo. Ho presentato un atto ispettivo per il Consiglio regionale allo scopo di capire cosa ne pensa la Giunta regionale e se intende prendere provvedimenti a riguardo, visto che il Presidente del Parco è stato nominato direttamente dal presidente Acquaroli meno di un anno fa con la Delibera n.1836 del 29/11/2023».
IL PUNGITOPO-LEGAMBIENTE: «Il ruolo del Parco è di tutela non di promozione»
Quindi, l’affondo del Circolo Pungitopo: «Le Terrazze sono un luogo altamente simbolico perché collocate nella baia verde del parco regionale, in zona di riserva naturale e rete Natura 2000. Bisogna partire da qui per comprendere come, nonostante il degrado attuale del bosco e le migliorie prospettate, la vicenda dei lecci tagliati rappresenti un pericoloso precedente – sostiene il presidente, Emiliano Stazio – Ben poco da eccepire sull’istruttoria tecnica per il nulla osta del parco ma la scelta politica del Comune di Ancona di consentire qui un set da film, cui noi siamo contrari, è stata una scelta sbagliata per l’ambiente. Il dichiarato intento di promozione turistica poi resta poco più di un alibi perché Portonovo e il Conero non hanno bisogno di pubblicità ma di custodire il ricco patrimonio di natura e bellezza, che li rende unici ed attrattivi per un turismo responsabile».
«Il ruolo del Parco – prosegue Stazio – è quello di tutelare il patrimonio naturale e non di promuovere turisticamente l’area. Quei lecci che si ostinavano a crescere resistendo ai venti e alla salsedine rappresentavano l’avamposto di un bosco che seppure strapazzato vale molto più di qualsiasi pellicola o attività di promozione turistica. In questa vicenda di sicuro avrebbe aiutato una comunicazione precisa e tempestiva ai cittadini e alle associazioni, invece della tardiva rincorsa ad un processo partecipativo ormai compromesso con interventi scoordinati e contraddittori che, al contrario, hanno alimentato ulteriore confusione e preoccupazione, se non addirittura sospetti».
E infine: «Si poteva senza dubbio evitare l’amaro teatrino dello scarico di responsabilità presentando un parco diviso, dove ognuno va per suo conto con l’unico obiettivo di salvare la propria immagine senza considerare che nel frattempo quella del parco ne esce a pezzi. Adesso che i lecci sono tagliati e i cocci rotti servirà ricordare tutto questo per guardare al futuro con ben diverso atteggiamento nella gestione di un’area protetta che vorremmo diventasse parco nazionale. E intanto verificare che tutto ma proprio tutto ciò che deve essere fatto per sanare questa ferita inferta alle Terrazze – le misure di compensazione con la piantumazione di quasi 60 alberi, il ripristino dello stato dei luoghi, le nuove strutture – sia davvero realizzato e i lecci tornino a crescere curandoli soprattutto nel periodo siccitoso, dandone periodica informazione ai cittadini. Lo speriamo, anzi lo pretendiamo con il massimo rigore e vigileremo su questo».