Ancona-Osimo

Ancona, la prima Liberazione del sindaco di centrodestra Daniele Silvetti – FOTO

La presidente Anpi Tamara Ferretti: «Questo è un giorno importante, di libertà, democrazia e unità del Paese e del popolo italiano. Che in un momento di riscossa nazionale ha ricostruito le condizioni per dire basta alla dittatura e alla guerra»

Da sinistra, Tamara Ferretti e il Sindaco di Ancona, Daniele Silvetti

ANCONA – Festa della Liberazione, il primo sindaco di centrodestra di Ancona, Daniele Silvetti, sfila tra i reparti schierati. Disordini all’altezza di via Trieste per un corteo pro Palestina. Il corteo verso piazza Cavour è partito attorno alle 11, dopo la conclusione delle celebrazioni del 25 aprile.

In piazza, lo dicevamo, il Sindaco dorico, assieme al presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, al prefetto, Saverio Ordine, e alla presidente dell’Anpi, l’associazione nazionale partigiani d’Italia, Tamara Ferretti. «È una festa della Liberazione molto sentita, una celebrazione che vogliamo rendere sempre attuale al di là del contesto internazionale».

«Oggi si celebra la liberazione del nostro Paese dalla dittatura e per noi è una grande occasione di unità nazionale e il popolo di Ancona fa la sua parte con una testimonianza autentica che va oltre le strumentalizzazione e i distinguo di parte».

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Prima di sedere sullo scranno più alto di Palazzo del Popolo, Silvetti, il 25 aprile, scendeva in piazza ugualmente, ha confessato: «Era una presenza defilata, naturalmente non istituzionale. Anche lo scorso anno ho partecipato e al di là degli anni del Covid eravamo soliti scendere con la famiglia e assistere da cittadini comuni». Al Monumento, è stata avvistata pure l’ex Sindaca di Ancona, Valeria Mancinelli (centrosinistra), contornata dai colleghi di partito.

La presidente Anpi Ferretti ha sottolineato come «questo sia un giorno importante, un giorno di libertà, della democrazia e dell’unità di questo Paese, del popolo italiano. Che in un momento di riscossa nazionale ha ricostruito le condizioni per dire basta alla dittatura, alla guerra e ricominciamo una storia e una strada diversa. Quella della bandiera per cui si erano già battuti i combattenti del primo e del secondo risorgimento».

«Il messaggio è quello dell’unità e della pace. Noi viviamo dei tempi in cui rivediamo i conflitti, le guerre. Io stamattina ascoltavo quanto stava succedendo anche in Iran, dove hanno condannato a morte stanotte un giovane blogger che era stato l’artefice della musica delle donne iraniane al grido di ˊdonna, vita, libertàˊ. Questo 25 aprile deve segnare il fatto che i popoli vogliono la pace e vogliono vivere in libertà e in democrazia. In Iran, come in Afghanistan, in Israele, in Palestina e in Ucraina, dove ci sono ancora conflitti che martiriano le popolazioni».

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