ANCONA – Sit-in e 4 ore di sciopero dei lavoratori Ancona International Airport (Aia), la società che gestisce l’aeroporto Raffaello Sanzio (ex Aerdorica), questa mattina – 26 novembre – davanti alla Regione. Un’iniziativa indetta da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, per protestare contro il licenziamento di 14 lavoratori e che arriva dopo lo sciopero di fine settembre scorso, quando i sindacati avevano già lanciato l’allarme sulla situazione dei lavoratori impegnati nello scalo dorico.
Ma se a settembre i licenziamenti annunciati erano una decina, oggi, nonostante il pressing delle parti sociali, che avevano chiesto ad Aia di proseguire con le sospensioni dal lavoro utilizzando tutti gli ammortizzatori sociali a disposizione, i licenziamenti sono arrivati lo stesso e il rapporto di lavoro si è chiuso per 14 dipendenti, fra i quali c’è anche una mamma monoreddito con figli a carico.
Nel 2020, i sindacati avevano condiviso, presso la Regione, la conclusione della procedura di mobilità per il personale in eccedenza che, attraverso l’accordo, era stato numericamente circoscritto prevedendo misure diversificate come incentivazione all’esodo, ricollocazioni, ma l’Ancona International Airport ha notificato lo stesso le lettere di licenziamento, bypassando lo steccato delle parti sociali.
«Ho ricevuto per mail la comunicazione del licenziamento il 2 novembre, intorno alle 19,30, ma la raccomandata vera e propria l’ho avuta il 3 novembre, con effetto dal 3 novembre», racconta Andrea Bartalini, uno dei dipendenti licenziati dalla società. Alcuni lavoratori potrebbero passare alle cooperative, alle quali potrebbero essere esternalizzati dei servizi, ma ad oggi non ci sono ancora certezze a riguardo e la situazione è piuttosto fumosa.
«Di sicuro non c’è niente – afferma Bartalini che in aeroporto ci ha trascorso praticamente una vita, lavorando per 21 anni – Ho fatto un colloquio, ma bisogna vedere poi anche cosa offre la controparte, sia dal punto di vista lavorativo che di sicurezza dell’attività».
I sindacati invocano l’intervento della Regione e in particolare del presidente Francesco Acquaroli, che ha la delega all’infrastruttura strategica per le Marche. «Stiamo investendo 13milioni di risorse per la pubblicità e per il marketing sul turismo – spiega Valeria Talevi, segretaria regionale Filt Cgil – chiediamo alla Regione di essere protagonista, prima di tutto su una occupazione di qualità e stabile».
La richiesta dei sindacati all’ente è anche quella di prevedere politiche attive di ricollocamento, che «l’assessore Aguzzi (con delega al Lavoro, ndr) aveva assicurato per 5 persone» prosegue, aggiungendo che queste «devono essere ancora ricollocate. Una intesa che, è vero era stata firmata con il precedente governo, ma che comunque è un accordo siglato in sede sindacale e in un ente pubblico che crediamo debba essere onorato».
Giorgio Andreani, segretario generale Uil Trasporti Marche chiede alla Regione «uno scatto di orgoglio e di battere un po’ più forte i pugni sul tavolo di, o almeno provarci, ma finora non abbiamo visto questo atteggiamento: anzi quello che abbiamo visto è un’istituzione piuttosto defilata, quando invece dovrebbe avere l’interesse a rilanciare l’aeroporto in funzione dell’economia regionale. Come può pretendere Regione Marche di fare una politica di sviluppo, mettendo insieme anche l’Interporto e il Porto, se non è in grado di determinare niente a livello di gestione aziendale, visto che è una azionista della società, pur se di minoranza».
«Chiediamo la costituzione di un tavolo per le politiche attive dei licenziati – afferma Roberto Ascani, segretario Fit Cisl Marche e di ripristinare il tavolo interno all’azienda, perché le problematiche industriali permangono e non si risolveranno in tempi brevi. Fino al 2024 non si prevede una ripresa totale del traffico aereo e perciò chiediamo che si ripristino le relazioni con la società di gestione dell’aeroporto che si sono interrotte».
I sindacati chiedono che i licenziamenti vengano per così dire “congelati” visto che la crisi della società ricade anche nella crisi del trasporto aereo legata alla pandemia per la quale ci sono strumenti messi in campo dal governo nazionale che potrebbero essere utilizzati per salvaguardare l’occupazione. Il timore infatti è quello che arrivino nuovi esuberi.
Inoltre chiedono anche di poter incontrare il fondo inglese, visto che finora i rapporti sono stati condotti solo tramite intermediari. Questioni che torneranno a porre sul tavolo in occasione di un prossimo incontro con la Regione, che oggi non si è potuto tenere perché il presidente Acquaroli e l’assessore Aguzzi erano fuori per impegni assunti in precedenza, anche se l’assessore al Lavoro ha garantito la sua disponibilità a ricevere i sindacati.
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