Ancona-Osimo

Liste di attesa nelle Marche: piano da 13 milioni per recuperare visite ed esami

La Regione punta a recuperare le liste di attesa estendendo le fasce orarie e introducendo in ogni azienda un referente per il monitoraggio giornaliero delle prestazioni

La sede della Regione Marche

ANCONA – 13 milioni per abbattere i tempi di attesa per le prestazioni sanitarie. Sono le risorse statali messe sul tavolo dalla Regione Marche nella fase post pandemica per recuperare le liste di attesa per visite ed esami. La pandemia con l’ondata dei ricoveri per Covid, aveva causato il blocco delle prestazioni sanitarie non urgenti, che ora devono essere recuperate.

Nel dettaglio il piano, varato dalla Giunta regionale, dopo un vertice tra l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini, con il dirigente del Dipartimento Salute, Armando Gozzini, e i dirigenti delle Aziende ospedaliere delle Marche, estende le fasce orarie delle prestazioni ed introduce in ogni azienda un referente per il monitoraggio giornaliero delle liste.

Più della metà delle risorse, complessivamente 12.861.641 euro, saranno destinate ad Asur Marche, ovvero 7.363.000 euro, 3.101.200 euro andranno all’azienda ospedaliero universitaria Ospedali Riuniti di Ancona, 1.428.520 euro a Marche Nord e poco meno di un milione di euro all’Inrca.

«Le liste di attesa sono un problema che esiste dal 2012 – spiega l’assessore Saltamartini -. Da mesi ci stiamo organizzando per garantire che la domanda sia soddisfatta nei tempi previsti». Si tratta di risorse in aggiunta a quelle ordinarie, che si concentreranno solo per l’attività straordinaria di recupero: l’attività ordinaria, infatti, viene sostenuta dal Servizio Sanitario Nazionale.

Nell’ambito delle prestazioni ospedaliere il piano si tradurrà in prestazioni aggiuntive del personale del Servizio Sanitario Nazionale con aumento delle tariffe orarie, nel reclutamento di personale a tempo determinato.

Anche nell’ambito delle prestazioni di specialistica ambulatoriale e di screening sono previste prestazioni aggiuntive con aumento della tariffa oraria, oltre ad un incremento del monte ore dell’assistenza specialistica ambulatoriale convenzionata e al coinvolgimento delle strutture private accreditate.