ANCONA – Alle 5.30 di sabato mattina, 13 agosto, la squadra volanti della Questura di Ancona si recava in zona Archi in quanto veniva segnalata una lite in atto davanti ad un bar. Giunti sul posto la situazione appariva tranquilla, ma sentiti alcuni passanti, gli stessi riferivano di aver udito urla e rumori di vetri infranti provenire da via Mamiani.
In effetti, lungo la via, vi erano due uomini intenti a discutere tra loro, uno in particolare brandiva una bottiglia di birra vuota puntandola in direzione dell’altro che cercava di sfuggirgli. Solo l’intervento repentino degli operatori di polizia permetteva di disarmare l’uomo. I due, entrambi stranieri e privi di documenti a seguito, venivano accompagnati in Questura.
L’uomo che brandiva la bottiglia, complice uno stato di evidente ubriachezza, manifestava da subito una profonda insofferenza ai controlli di polizia e rifiutava categoricamente di sottoporsi a fotosegnalamento, con minacce agli operatori. Tramite accertamenti si riusciva comunque ad apprendere che lo stesso, di origini somale, era già stato fotosegnalato dall’ufficio immigrazione della Questura e veniva deferito all’Autorità Giudiziaria per minacce aggravate dall’uso delle armi, per minacce e resistenza a pubblico ufficiale, e per non aver portato a seguito i documenti attestanti il regolare soggiorno in Italia.
L’altro, un quarantenne tunisino, senza fissa dimora, veniva fotosegnalato e identificato mediante rilievi fotodattiloscopici. Dalla ricerca si riscontrava che lo stesso oltre ad avere a carico pregiudizi di Polizia in materia di immigrazione, reati contro il patrimonio e la persona, era destinatario di un ordine del Questore di Bari di allontanamento dal territorio nazionale a seguito del quale era già stato deferito all’Autorità Giudiziaria per violazione.
Per tali motivi, veniva preso in carico dall’Ufficio Immigrazione della Questura, al fine di attivare le procedure di espulsione.