ANCONA – «Non ha vinto Longarini, ma lo Stato, certo avrei preferito che avesse vinto il Comune di Ancona, ma questo non significa che non sia possibile recuperare le somme che ci spettano. La sentenza infatti non stabilisce a chi debbano andare».
Sono le parole del sindaco di Ancona Valeria Mancinelli a commento della sentenza della Cassazione del 29 luglio scorso che ha sbloccato 800milioni di euro pignorati dal costruttore anconetano Edoardo Longarini, titolare dell’Adriatica Costruzioni, incaricata dei lavori di ricostruzione post bellica di Ancona, Macerata, Civitanova Marche, Ariano Irpino, oltre che dell’uscita nord di Ancona mai completata. Con sentenza 5143 del 26 luglio la Corte di Appello di Roma permette allo Stato di recuperare la somma pignorata in precedenza dall’imprenditore «in forza di lodi arbitrali che ora vengono riconosciuti come nulli» come spiega in una nota il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Nel 2017 il Comune di Ancona aveva vinto in primo grado e si era visto riconoscere 8milioni di euro più gli interessi per le incompiute di Longarini, una somma che, come spiega la sindaca di Ancona Valeria Mancinelli, «già incassata e spesa in opere viarie». Ma a Longarini erano stati pignorati in totale 22milioni di euro. «Ora attendiamo la sentenza di appello e, se come speriamo, al comune verranno riconosciute ulteriori somme, potremmo vederci riconosciuti gli altri 14milioni di euro. Intanto andiamo avanti nelle azioni intraprese contro Longarini – conclude la sindaca – anche in quelle avviate con lo Stato».
Intanto l’avvocato Claudia Cardenà che assiste Longarini annuncia il ricorso contro la sentenza della Cassazione che a suo parere sconfessa una precedente sentenza del 2005 che aveva messo in discussione il diritto al risarcimento.