ANCONA – Ad uccidere Luca Rizzeri, l’agente marittimo della Archibugi morto il 10 giugno scorso, è stata la fune usurata. È quanto è emerso dalla perizia disposta dalla Procura.
Il 33enne, spostato e padre di due figli, era stato colpito dalla cima che lo aveva stroncato sul colpo. «Un fatto grave – commenta la segretaria regionale della Filt Cgil Valeria Talevi – che pone l’accento sulla necessità di una maggiore sicurezza sul lavoro. Le navi sono di nazionalità straniera e non è facile controllare, per questo è necessario chiedere alle compagnie che arrivano maggiori garanzie. Nelle Marche i dati sugli infortuni non sono confortanti, i numeri sono in crescita, occorre quindi stimolare le istituzioni a maggiori controlli». E infatti nei primi sette mesi del 2019 secondo Cgil hanno toccato quota 11.204, con 16 infortuni mortali e una crescita dell’1,6%: si sono verificati 174 infortuni in più rispetto allo stesso periodo del 2018.
Una questione sulla quale i sindacati tengono alta l’attenzione e hanno attivato due tavoli di confronto, uno con l’Autorità di Sistema Portuale e l’alto supportato dalla Prefettura di Ancona con Inps, Inail e Asur. Il prossimo 16 ottobre è previsto un nuovo incontro tra le categorie dei lavoratori dei trasporti e i metalmeccanici, che coadiuvati dalle confederazioni Cgil, Cisl e Uil, si confronteranno con l’Autorità di Sistema Portuale per attivare l’Osservatorio sulla Salute e Sicurezza che si muoverà per promuovere una cultura della sicurezza e buone prassi per la prevenzione. Poi c’è l’altro tavolo di confronto aperto con la Prefettura, nell’ambito del quale è previsto a giorni un nuovo incontro con Asur, Inail e Inps: qui l’obiettivo dei sindacati è quello di sollecitare maggiori controlli.
«Da tempo chiediamo l’incremento del numero degli ispettori – prosegue la segretaria della Filt Cgil – e ci siamo mobilitati anche con la funzione pubblica per incrementare le piante organiche di chi si occupa di sicurezza e salute in Inail e Asur, dove i dipartimenti sono spesso sguarniti».
«La perizia ha confermato quanto temevamo», dichiara il segretario generale di Uiltrasporti Giorgio Andreani nel precisare che i lavoratori «non dovrebbero trovarsi in prossimità di queste operazioni».
«Per rendere giustizia alle morti bianche – prosegue – occorre superare questi problemi e caprine le cause per fare in modo che non ci siano più vittime. Stiamo lavorando per un maggiore monitoraggio e per portare la cultura della sicurezza sul lavoro».