ANCONA – Simbolo dell’identità culturale e della spiritualità, il presepe è protagonista delle festività natalizie nelle case dei marchigiani. Una tradizione la cui origine viene fatta risalire al 1223, quando San Francesco d’Assisi per primo realizzò una rappresentazione della natività di Gesù in una grotta a Greccio, nel Lazio, ponendo una mangiatoia con a fianco un bue e un asino. Ma è solo nel 1283 che venne realizzato il primo presepe con statuine ad opera dello scultore Arnolfo di Cambio.
Un rito che ancora oggi si ripete ad ogni Natale. Secondo una indagine Coldiretti-Ixe’ quest’anno a fare il presepe sono 6 famiglie su 10. Una vera e propria passione per i bambini, che suscita stupore e curiosità, i quali tengono viva la tradizione soprattutto con i loro nonni. Ad allestirlo sono soprattutto gli uomini (61%).
La tradizione del presepe
La tradizione si differenzia a livello geografico: è più forte al Sud, dove è presente in più di due case su tre (68%) mentre al Nord est la percentuale scende al 46%, sempre secondo l’indagine Coldiretti-Ixè. Le tecniche di produzione variano da regione a regione: ad esempio in Sicilia e in Puglia sono tipici i presepi in terracotta, in Toscana quelli in carta pesta e in Trentino quelli in legno di cirmolo scolpito. Insomma nell’allestimento delle statuine c’è una grande varietà, che può cambiare addirittura di famiglia in famiglia. Lo stesso dicasi per il presepe vivente, una rappresentazione quasi teatrale della Natività.
Nelle Marche è una tradizione molto sentita, che nel tempo ha assunto non solo un valore artistico, ma anche turistico attirando visitatori. Dopo la pandemia, però, alcune delle rappresentazioni più importanti sono state rimandate, come ad esempio il presepe vivente di Genga che è saltato anche quest’anno.
La magia dei presepi viventi
Il 26 e il 30 dicembre il porto di Ancona farà da cornice suggestiva al presepe vivente che da Pietralacroce si sposta nel luogo più simbolico della città: il porto antico. L’accesso per il pubblico avverrà dall’Arco Clementino in un percorso emozionante che coinvolge gli archi fronte mare, fino alla capanna del Bambinello.
Il 26 dicembre dalle 17 alle 19,30 il borgo di Paravento a Cagli, si anima con il presepe vivente nell’ambito dell’iniziativa Le terre del Catria vivono il Presepe. Non solo figuranti in costumi dell’epoca e antichi mestieri, all’interno della rappresentazione ci sarà anche la banca per il cambio in sesterzi, l’antica moneta romana con cui si potranno acquistare specialità gastronomiche da gustare immersi nell’atmosfera della Natività. La stessa rappresentazione andrà in scena anche il 6 gennaio 2024 dalle 17 alle 19,30 a Serra Sant’Abbondio. L’ingresso è gratuito per i bambini sotto i 10 anni. Per gli adulti 5 euro.
Sempre a Santo Stefano dalle 16 alle 19,30 va in scena il presepe vivente di Morrovalle. Nel pittoresco suggestivo borgo nella stessa giornata si potrà visitare il Museo Internazionale dei presepi dove ne sono presenti 800 del Museo Pinacoteca Internazionale (ingresso libero).
Il 26 dicembre e il 6 gennaio si rinnova la rappresentazione del presepe vivente di Potenza Picena alla Selva dei Frati Minori, dalle 17,30 alle 20. Una tradizione giunta alla sua 31esima edizione. Oltre 250 i figuranti che partecipoano in costume d’epoca nella suggestiva location.