ANCONA – Quel recinto, pieno di fango, sporcizia e i suoi stessi escrementi costano un processo per maltrattamento di animale ad un 75enne anconetano. L’uomo è finito davanti al giudice Elisa Matricardi dopo due sopralluoghi fatti dalle guardie zoofile a Posatora.
Era il 2018, il 3 e il 7 aprile, quando durante un controllo le guardie si sono imbattute in un casolare abbandonato. Il fetore ha fatto approfondire loro la situazione vedendo una scrofa di cinghiale relegata in un recinto, costretta a vivere in sofferenza perché sui suoi stessi escrementi che nessuno avrebbe pulito. Così è scattata la denuncia che aveva portato il proprietario ad un decreto penale di condanna di 3mila euro. L’uomo, tramite il suo legale, l’avvocato Francesco Conti, si è opposto e ha preferito andare a processo per dimostrare che le accuse sono tutte false. Secondo lui quello era l’habitat ideale della maialina e non c’è stato maltrattamento. Ieri, in tribunale, sono stati ammessi i testi del pm e l’udienza riprenderà il 23 novembre.