ANCONA – Una task force di ispettori del Ministero della Salute sarà martedì 3 settembre ad Ancona per accertare quanto sia accaduto alla mamma deceduta dopo aver partorito un feto morto. Il ministro della Salute Giulia Grillo ha disposto l’invio degli esperti che dovranno far luce sul decesso della donna dichiarata morta alle 4,30 di domenica 25 agosto all’Ospedale Salesi.
«Su richiesta del dirigente del ministero che si occupa dei controlli la Regione ci ha chiesto una relazione sull’accaduto» dichiara il direttore generale degli Ospedali Riuniti di Ancona Michele Caporossi. La Regione Marche ha infatti aderito al sistema di sorveglianza sulla mortalità materna dell’Istituto Superiore di Sanità. «Questa relazione è già pronta e verrà consegnata agli operatori e ai dirigenti del ministero della Salute».
La 34enne tunisina residente a Loreto, giunta al termine della gravidanza, si era recata al Salesi la mattina del 24 agosto per essere sottoposta al tracciato cardiotocografico che aveva mostrato l’assenza del battito cardiaco del feto che era ormai morto. Il precedente controllo, eseguito tre giorni prima (21 agosto) era risultato regolare, il feto era vivo e il battito era presente. Ma poi qualcosa deve essere andato storto.
La donna era seguita dall’ospedale dorico dal quinto mese di gravidanza, da quando le era stato diagnosticato negli ambulatori della Clinica di Osterticia e Ginecologia del Salesi un diabete in gravidanza per il quale era seguita anche dal Centro Anti Diabetico dell’Inrca.
I medici, appresa la notizia della morte del feto, avevano deciso di indurre il travaglio alla donna subito ricoverata. La mamma aveva iniziato ad avvertire le contrazioni intorno alle 24:30 di domenica e verso le 1:45 era stata portata in sala travaglio-parto dove, assistita costantemente da un’ostetrica aveva rotto le acque spontaneamente. Intorno alle 3 di notte il quadro era precipitato: La donna aveva perso coscienza ed era andata in arresto cardio-respiratorio. La paziente era stata seguita da un team di specialisti costituito da due ginecologi, due rianimatori e dall’equipe infermieristica. Era stata intubata e sostenuta nell’attività cardiaca tramite un massaggio cardiaco intensivo durato oltre un’ora. Ma poi il tragico epilogo.
Sulla vicenda stanno indagando, oltre al Ministero della Salute, anche la Procura della Repubblica di Ancona e la direzione ospedaliera del Salesi. Al momento il feto e la mamma restano a disposizione dell’autorità giudiziaria.