ANCONA – «Da Ancona a Tehran gridiamo: “Siamo con voi donne e uomini dell’Iran”». È il messaggio di solidarietà lanciato in Piazza Roma ad Ancona nel corso della manifestazione promossa in solidarietà alle proteste delle donne iraniane, organizzata da Amnesty Ancona, insieme con l’Associazione Amad e con l’Associazione Terzavia che ogni 8 del mese scende in piazza per la fiaccolata contro la violenza alle donne.
Oltre un centinaio le persone presenti, tra le quali anche la sindaca di Ancona Valeria Mancinelli, insieme ad associazioni studentesche (Acu Gulliver e Officina Universitaria Macerata) e a molte persone che, anche solo di passaggio, hanno voluto sostenere la manifestazione che rientra nella mobilitazione nazionale lanciata da Amnesty a sostengo dei diritti delle donne iraniane e delle proteste pacifiche che stanno costellando il paese dopo la morte di Mahsa Amini, arrestata e picchiata a morte per aver indossato male il velo.
Durante la manifestazione alcune donne iraniane hanno portato la loro toccante testimonianza. In loro sostegno sono intervenute anche alcune donne afghane, arrivate ad Ancona tramite il progetto Afghanistan di Amad. Dall’inizio delle proteste per la morte di Mahsa Amini, decine di manifestanti sono stati uccisi, alcuni dei quali minorenni, e altri sono rimasti feriti. Arrestati anche giornalisti che seguivano le proteste. Inoltre, la chiusura dell’accesso a Internet ha reso difficile nel paese le comunicazioni tra le persone.
Amnesty International chiede «un meccanismo indipendente d’indagine, sotto l’egida delle Nazioni Unite – dice Fabio Burattini coordinatore regionale dell’organizzazione – , che possa fare luce su quanto accaduto a Mahsa Amini e contribuire ad abbattere il muro d’impunità che protegge le autorità iraniane da decenni». Inoltre ha promosso un appello globale, che in Italia ha già raccolto oltre 40mila firme, per chiedere alle autorità iraniane il rispetto del diritto di protesta pacifica. Per Burattini occorre sensibilizzare l’opinione pubblica dei paesi occidentali in modo che anche i rispettivi governi supportino la richiesta di libertà.
Secondo Donatella Linguiti, presidente dell’associazione Amad il velo che le donne sono obbligate ad indossare nel paese islamico è il simbolo delle libertà negate, mentre per Laura Pergolesi è necessario manifestare a sostegno dei diritti e della libertà delle donne iraniane, una battaglia pacifica come quella a sostegno delle donne afghane.