ANCONA – Un reddito di base a sostegno dei lavoratori precari, con partita iva e in nero, la revisione del welfare e una sanità pubblica per garantire «giustizia». È quanto ha chiesto oggi pomeriggio (31 ottobre) in Piazza Roma ad Ancona il Coordinamento Reddito Marche, un movimento che raggruppa i precari appartenenti a varie categorie, dagli insegnanti, ai medici, dagli educatori, fino ai lavoratori del mondo dello spettacolo che sono scesi in piazza ad Ancona per chiedere maggiori tutele. Oltre 200 i partecipanti all’appuntamento che da piazza Roma si sono portati in corteo a piazza Cavour davanti al Palazzo delle Marche.
Il gruppo, il cui coordinamento è costituito da una trentina di lavoratori, ha promosso un dibattito pubblico «per costruire un fronte sociale di rivendicazioni comuni sui temi del reddito, del salario, dei diritti, della salute e per aprire una vertenza intercategoriale con la Regione Marche» spiega Valentina, uno dei membri del coordinamento.
I lavoratori precari sono stati infatti tra i più danneggiati dal lockdown e dalla conseguente crisi occupazionale, che ha portato molti a perdere il lavoro e che ora, con la nuova ondata di contagi e ricoveri e le misure restrittive prese si trovano nuovamente sotto torchio. Per questo chiedono interventi urgenti, fra i quali i blocco dello sfratto e dei licenziamenti, l’annullamento delle tasse e delle rate di mutui e affitti per chi non riesce più a farvi fronte.
«Non si può continuare a gestire questa emergenza con i bonus – prosegue Valentina – con mesi di lockdown e periodi di “delirio”, per poi tornare di nuovo al lockdown: è una crisi che ormai si porta avanti da mesi e il sistema che è stato adottato non mette in sicurezza i lavoratori precari. Serve una riforma del welfare e la creazione di un reddito di base o di continuità, come lo si vuole chiamare, per permettere a tutti di continuare a vivere in sicurezza sia dal punto di vista economico che sanitario».
Il movimento chiede al Governo di investire nel trasporto pubblico, di impegnarsi per eliminare le classi pollaio e di adottare una politica di edilizia pubblica. Poi sottolinea l’importanza di dotarsi di web-tax e carbon-tax. di una patrimoniale sui grandi capitali e di intervenire con il reddito di base come nuovo ammortizzatore sociale, insomma un salario minimo garantito che possa restituire dignità a chi è precario e a chi il lavoro lo ha perso.
«Non una piazza negazionista – tengono a precisare – , né contro le misure che cercano di piegare quella curva dei contagi che spaventa» piuttosto una piazza propositiva che chiede soluzioni, ma che arriverà anche a proposte concrete. Infatti pensano già di elaborare una loro proposta indirizzata alla Regione nella quale metteranno nero su bianco un loro piano di Recovery Fund che poi consegneranno al governatore Acquaroli.
I manifestanti hanno protestato contro l’ordinanza siglata dal presidente della Regione Marche che dispone la didattica a distanza al 100% per le sciole secondarie di secondo grado, una misura che ritengono ingiusta per l’impatto sulla formazione degli studenti.