Ancona-Osimo

«Abbassate le armi e alzate i salari», Potere al Popolo denuncia la crisi economica e sociale

Attenzione alla crisi economica e sociale e no al riarmo. Sono le richieste avanzate da Potere al Popolo nella manifestazione che si è tenuta ad Ancona

ANCONA – «No alla guerra, no al riarmo». È quanto hanno chiesto i rappresentanti di Potere al Popolo durante la manifestazione che si è tenuta nel pomeriggio di oggi 9 aprile in Piazza Roma ad Ancona, al motto di “Abbassate le armi e alzate i salari, noi non ci arruoliamo”.

Una manifestazione per «chiedere la pace e denunciare la crisi economica e sociale che sta investendo il nostro paese ben prima della guerra e che la guerra sta aggravando» dichiara Edoardo Mentrasti. Parlando della guerra in Ucraina, il movimento politico denuncia che «il governo italiano sta rispondendo con l’invio delle armi, l’aumento delle spese militari e l’applicazione delle sanzioni, anziché spendere in sanità, istruzione, aumento dei salari e per contrastare i rincari delle bollette».

Edoardo Mentrasti

Secondo Mentrasti è in atto «una politica di precarizzazione del mercato del lavoro» che sta facendo «aumentare la disoccupazione, la crisi economica e industriale» come affermato anche da «Confindustria» secondo la quale «nei primi tre mesi sta provocando serissimi problemi dal punto di vista occupazionale e produttivo».

Potere al Popolo ha affermato a chiare lettere «siamo contro Putin e contro la Nato» e rileva che «l’inflazione è in aumento già da diversi mesi, la precarietà è dilagante e la responsabilità dell’attuale situazione non è in capo alla guerra, che semmai sta accentuando i problemi, così come le sanzioni, ma è in capo alle classi dirigenti europee e, in particolare, a quelle italiane che rischiano da qui a qualche mese di farci andare incontro ad ulteriori pesantissimi problemi».

Un momento della manifestazione in Piazza Roma ad Ancona

Due le proposte avanzate dai manifestanti: un salario minimo di 10 euro lordi e un meccanismo di indicizzazione dei salari e delle pensioni in grado di combattere il caro vita. «Per noi – conclude – la battaglia per la pace è la battaglia per una svolta economica e sociale».