ANCONA – «Questo inverno abbiamo sperato e puntato tantissimo a questa stagione e ora dispiace che un certo tipo di comunicazione rischi di penalizzarla e danneggiarla ingiustamente, utilizzando studi che sicuramente saranno fondati e veritieri, ma che non rappresentano lo stesso tipo di classificazione che oggi è vigente in Italia».
Il governatore Francesco Acquaroli con un nuovo post sulla sua pagina Facebook ritorna sulla questione della mappa Ecdc che ha classificato le Marche in zona rossa, in base all’incidenza dei casi positivi, mentre nel nostro paese, in base ai nuovi parametri nazionali per finire in zona arancione e rossa pesano di più i ricoveri, anziché i contagi. Nella giornata di ieri aveva già espresso forti preoccupazioni a riguardo, per quanto concerne le ripercussioni sul fronte economico.
«Non sappiamo cosa accadrà nelle prossime settimane, sicuramente anche nelle Marche il numero dei positivi sta crescendo come in tutta Italia e in tutta Europa, ma la situazione è ancora assolutamente in linea con la media del territorio nazionale e con le altre regioni. A me sembra mistificatorio della realtà che lo stesso giorno, ieri (06 agosto, ndr), che il ministero ci classifica in zona bianca, qualcuno esalti la notizia di una zona rossa per le Marche, la Toscana, la Sicilia e la Sardegna. Un antico detto recita che a pensar male si fa peccato ma spesso ci si prende».
La preoccupazione del presidente della Regione Marche è legata al mondo del turismo. «Mi dispiace anche ricevere tante telefonate e messaggi di operatori e sindaci che segnalano disdette e criticità all’indomani di questa notizia – prosegue -. Siamo nel bel mezzo di una pandemia e in tutta Italia vige ancora lo stato di emergenza. Sarebbe giusto che le situazioni dei singoli territori venissero rappresentate in linea con criteri stabiliti dal nostro Governo e non utilizzare altri studi scientificamente fondati ma che non interpretano gli stessi criteri che si è dato il Governo in questa fase e rischiano di creare grande confusione».
Infine l’invito alla prudenza: «Questo non significa che dobbiamo rilassarci – conclude -, l’attenzione deve essere sempre massima ma semplicemente il numero dei ricoverati, sia in terapia intensiva che in area medica, e il tasso di incidenza del contagio, è assolutamente sotto controllo e per ora lontano dalla soglia di criticità che potrebbe riportarci in zona gialla»