ANCONA – «Una lista progressista, ecologista, fatta di persone di grande responsabilità che possono dare un grandissimo contributo al progetto di rinnovamento e di rivoluzione di questa regione». Così il candidato di centrosinistra per la presidenza della Regione Marche, Maurizio Mangialardi, è intervenuto alla presentazione del simbolo di “Marche Coraggiose”, la lista nata dal contributo di Articolo Uno, degli ex 5 Stelle Gianni Maggi e Romina Pergolesi, e da alcuni comitati del territorio.
Alla prima uscita pubblica della nuova compagine politica, oggi 6 agosto a Marina Dorica ad Ancona, c’erano oltre a Mangialardi e ai consiglieri regionali uscenti attualmente nel gruppo Misto, Maggi e Pergolesi, anche il coordinatore regionale di Articolo Uno Massimo Montesi, il consigliere regionale uscente di Articolo Uno Gianluca Busilacchi, l’ex deputata Articolo Uno Laura Ricciatti e la ex pentastellata Francesca Frenquellucci, oggi assessore nella giunta del Comune di Pesaro.
Marche Coraggiose sostiene la candidatura di Mangialrdi che è appoggiato anche da Partito Socialista Italiano, Verdi, +Europa, Civici uniti per le Marche, Italia Viva, Demos, Lista Centro e Le Nostre Marche – Italia in Comune. Dialogo aperto invece con Azione di Calenda.
La nuova lista ufficializzerà le candidature in corsa per le regionali nei prossimi giorni, candidature che vedranno in prima linea esponenti della società civile, professionisti, esperti di sanità e ambiente. Una lista che si pone come «ala critica del centrosinistra, pungolo di Maurizio Mangialardi», hanno sottolineato gli esponenti della nuova compagine.
«Stiamo elaborando il progetto delle Marche Insieme – ha dichiarato Mangialardi – , ci sono tutte le condizioni per fare veramente bene, sono molto orgoglioso». Con Marche Coraggiose, Mangialardi ha precisato che non c’è un tentativo di replicare il modello pesarese, ma che si tratta piuttosto di «un modello marchigiano» con persone che non pensano solo ad essere antagoniste a qualcos’altro.
Il candidato governatore a margine della presentazione, ha sottolineato di non temere i sondaggi che darebbero il centrodestra in vantaggio nelle Marche: «la sensazione è ottima» ha detto riferendosi agli incontri che sta avendo sul territorio con le famiglie, con gli operai, con i professionisti anche del settore sanitario, «se c’era un gap, lo stiamo recuperando rapidamente». «Se siamo qui non è per il gioco della poltrona – prosegue – possiamo fare grande scatto in avanti».
Il candidato presidente ha affrontato anche i punti cardine del suo programma elettorale, fra i quali quello della sostenibilità ambientale e del consumo zero del territorio. Sul fronte della sanità ha spiegato che occorre puntare alla medicina del territorio, sulla telemedicina e sulla medicina di prossimità, strutturando le Usca per renderle un elemento stabile. Una azione da mettere in campo sfruttando le risorse europee, incluse quelle del Mes: «Siamo europeisti convinti» ha detto, «abbiamo 210 miliardi che cambiano le sorti del nostro Paese», grazie alla quali potranno essere realizzati anche nuovi ospedali tecnologicamente all’avanguardia.
Fra i temi cari, anche quello dell’uscita a nord di Ancona che Mangialardi ha definito «indispensabile» così come la terza corsia nel tratto a sud dell’A14. Infrastrutture indispensabili per un turismo sostenibile, che richiede però la capacità di arrivare agevolmente nelle Marche. Una questione per la quale Mangialardi ha chiesto al ministro Gualtieri «una vertenza Marche». Infine l’attenzione al lavoro e all’accoglienza.
Gianni Maggi ha parlato di una «operazione politica in coerenza con l’alleanza di centrosinistra a Roma e con l’azione che questa alleanza persegue», oltre che con l’esperimento avvenuto a Pesaro. «Nella nostra regione ci sono più orfani inconsolabili del governo giallo verde» ha detto riferendosi alla scissione creatasi nel Movimento 5 Stelle nelle Marche per «la scelta scellerata di andare da soli, togliendo voti che andranno a beneficio di una deriva di destra che nelle Marche non vogliamo». «Una destra arrogante – prosegue – che già si sente padrona di questa regione», i principi e le idee maturate in questi anni di esperienza in regione «non possono e non debbono rimanere all’opposizione e le tentazioni di favorire qualcuno a discapito di chi ha più meriti o più bisogno possono essere sventate solo se si è all’interno della maggioranza». Secondo l’ex pentastellato, nelle Marche «la sanità va rivista, la ricostruzione va ripresa e le giovani generazioni devono avere una maggiore attenzione». Riferendosi alle due grandi emergenze che affliggono le Marche, quella del post-sima e la più recente del covid, ha sottolineato la necessità di utilizzare al meglio le risorse europee che andranno impiegate «in accordo e sinergia con il governo» per poter «raddrizzare l’economia disastrata della regione».
Lara Ricciatti ha parlato invece di «alternativa innovativa e realizzabile» quella della lista Marche Coraggiose, mentre la ex pentastellata Romina Pergolesi ha spiegato che occorre proseguire nel solo del progetto avviato 5 anni prima portando a compimento il Pia (Progetto Inquinamento Ancona) con il coordinamento dell’allergologo Floriano Bonifazi. Inoltre la Pergolesi ha spiegato che dopo l’emergenza covid «la comunità deve procedere unita e creare una rete di persone capaci e competenti per trovare quelle soluzioni necessarie a risolvere le criticità presenti sul territorio».
Massimo Montesi ha spiegato che la lista Marche Coraggiose raccoglie «la domanda di partecipazione e libertà» presente sul territorio e che si propone quale «esperimento di valenza nazionale» che vede ex esponenti del Movimento 5 Stelle «incontrare coraggiosamente i partiti di centro sinistra». Obiettivo, non lasciare la regione in mano alla destra.
Il consigliere Gianluca Busilacchi che ha già annunciato di non ricandidarsi, ha garantito il suo sostegno al progetto di creare in chiave nazionale «una unità di centrosinistra» che dia sostegno al governo nazionale «che sta lavorando bene». Un progetto civico con il quale «vogliamo intercettare i voti dell’elettorato che non si ritrova più nei partiti tradizionali», ossia dei civici ecologisti e progressisti. Infine ha detto che darà il suo contributo per realizzare nelle Marche un hub sanitario nazionale per l’assistenza agli anziani e per potenziare la medicina territoriale, in modo da «far diventare le Usca permanenti».