Ancona-Osimo

Ancona, Marche Teatro presenta “900venticinque”, la nuova stagione di prosa e danza

Tra le novità annunciate dal direttore Giuseppe Dipasquale c'è anche la formazione di una compagnia di giovani professionisti marchigiani

La presentazione della stagione al Teatro delle Muse

ANCONA – Marche Teatro presenta “900venticinque – D’annate ricorrenze”, la nuova stagione di prosa e di danza diretta da Giuseppe Dipasquale che andrà in scena al Teatro delle Muse di Ancona a partire dal prossimo novembre. Camilleri, Goldoni, Shakespeare, De Filippo, Calvino Pirandello e altri autori ancora, e poi la danza e altri appuntamenti fuori abbonamento, come il musical Anastasia, Lo Schiaccianoci, la Carmen, Cantando Sotto La Pioggia e Bollicine di Max Giusti, per una stagione all’insegna di un teatro «popolare e culturale, inclusivo, che mette insieme le differenze», come spiega lo stesso Dipasquale. Diciannove titoli per sessanta serate di spettacolo da novembre 2025 ad aprile 2026 tra prosa, danza, musical e risate. Quattro dei titoli proposti sono prodotti da Marche Teatro. “900venticinque – D’annate ricorrenze” è un tema che racconta la realtà contemporanea attraverso un salto all’indietro di cento anni per merito di alcuni autori che proprio cent’anni fa sono nati. Un tema che racconta storie e sogni di persone che, nel viaggio nel tempo, conduce lontano per interrogarsi sull’identità di esseri umani nella storia. Un secolo indietro per leggere un secolo avanti.

A segnare il punto sul Novecento sono sei grandi autori italiani, due dei quali in esclusiva: Andrea Camilleri, che segna perfettamente il ’25 con il suo centenario dalla nascita; Giuseppe Berto, che produce il suo più importante romanzo a metà del Novecento; Luigi Pirandello, il più grande drammaturgo del Novecento, Eduardo De Filippo, che nasce proprio all’inizio del secolo (maggio del 1900). E poi Italo Calvino di cui ricorre il quarantesimo dalla morte e il sessantesimo dalla pubblicazione delle Cosmicomiche. Infine Dacia Maraini scrittrice della generazione degli anni Trenta, tra le più importanti italiane viventi. Ma la novità di Marche Teatro consiste anche nella formazione di una compagnia di giovani professionisti marchigiani: «Apriremo a brevissimo delle audizioni per richiamare anche chi è andato a lavorare fuori, giovani dai 18 ai 35 anni, per coinvolgerli su progetti produttivi, per creare una compagna di residenza, stabile, per farla crescere e dare al teatro e a Marche Teatro la vera fisionomia di un teatro di produzione – ha spiegato il direttore Giuseppe Dipasquale –. Un progetto che cureremo nel dettaglio, da vicino, anche nel reperimento di risorse che lo sostengano, un progetto di formazione e investimento sulle risorse umane del territorio».

«Due gli obiettivi per la stagione – ha spiegato il direttore Giuseppe Dipasquale –: una programmazione che tiene conto dei bisogni del pubblico, bisogni semplici, che hanno la necessità di un aspetto, a teatro, cioè che il teatro si deve capire, il pubblico deve capire cosa accade. E poi l’idea di un teatro non come fatto elitario, o sacerdotale, per pochi eletti, ma collettivo, che stabilisce una connessione, che mette insieme le differenze, un teatro popolare e culturale. Su questi principi mi sono voluto spingere a cercare le produzioni che presentiamo e anche la programmazione degli spettacoli ospiti. Che abbiamo aperto a colleghi dei teatri italiani, tramite coproduzioni con i maggiori teatri italiani, Roma, Palermo, Catania, d’Abruzzo, Biennale di Venezia, Un teatro che si apre, inclusivo, non esclusivo, un teatro che è anche una sorta di progetto editoriale, visto che per la prima volta presentiamo una stagione a tema».

Stamattina sul palco delle Muse la presentazione di “900venticinque – D’annate ricorrenze”, con il sindaco Daniele Silvetti, l’assessore comunale Marta Paraventi, l’assessore regionale Chiara Biondi, il presidente di Marche Teatro, Valerio Vico, naturalmente il direttore Giuseppe Dipasquale, e gli attori Edoardo Siravo e Alessio Vassallo, e tanti videomessaggi da parte dei protagonisti della stagione che andrà in scena dal prossimo novembre. Presente anche l’europarlamentare Carlo Ciccioli. «Il grande riscatto culturale della città non può prescindere dal rilancio di alcuni contenuti e alcuni contenitori, sotto vari punti di vista – ha detto il sindaco Daniele Silvetti –. Ringrazio Marche Teatro e il consiglio d’amministrazione, che hanno capito la sfida, la prima sfida è stata la scelta di un direttore che rappresentasse un certo tipo di dimensione. Inizia la lunga rincorsa al 2027, ai duecento anni di questo teatro. In questa città c’è la necessità di far capire alle scuole e alle nuove generazioni l’importanza del teatro, che cosa significa. Il percorso intrapreso è assolutamente coerente con quello che ci siamo prefissati».