Ancona-Osimo

Mascherina, quale usare con il caldo. I consigli di Federfarma

Il dottor Andrea Avitabile mette in guardia sul corretto uso della protezione facciale, invitando ad evitare la Fffp2 e Ffp3 troppo pesanti e indicate per chi lavora in un ambiente infetto

ANCONA –  Con il caldo sta crescendo per molte persone il disagio legato al fatto di dover indossare la mascherina per proteggersi dal coronavirus. Le temperature elevate e l’afa di questi giorni rendono complicato tenere la protezione facciale sul viso, specie quando è necessario doverla indossare per alcune ore. Ecco che spuntano nasi di fuori, se non addirittura c’è chi la mascherina la abbassa fino al mento per respirare per poi magari tirarla su nuovamente in un sali scendi che li mette inconsapevolmente a rischio.

Certo, il disagio c’è, ma occorre ricordare che la mascherina resta un dispositivo fondamentale per proteggersi dal rischio di una eventuale infezione e trasmissione del virus, specie quando non è possibile mantenere il distanziamento sociale di almeno un metro richiesto. Una questione da non sottovalutare visto anche che negli ultimi giorni nelle Marche si è registrata una recrudescenza di nuovi contagi. Qual’è la mascherina giusta da indossare? Lo abbiamo chiesto al presidente Federfarma Ancona Andrea Avitabile, ecco le sue indicazioni.

Andrea Avitabile, presidente Federfarma

«Con il caldo è fondamentale passare alle mascherine chirurgiche – spiega – perché più traspiranti. Importante idratare la pelle del viso perché paradossalmente il surriscaldamento e la conseguente sudorazione provocata dalla protezione facciale possono provocare disidratazione».

Secondo Avitabile le mascherine Ffp2 e Ffp3, andrebbero lasciate agli operatori sanitari che lavorano in ambienti infetti, mentre tutte le altre persone dovrebbero indossare quella chirurgica. Una protezione che però, mette in guardia, va posta sul viso coprendo bene naso e bocca, «altrimenti è inutile indossarla». Al bando dunque nasi lasciati fuori, dato che il droplet può diffondersi nell’ambiente anche con la respirazione nasale: «Attenzione anche a toccarla continuamente con le mani per metterla e toglierla o per scoprire naso e bocca – spiega – perché si corre il rischio di contaminare occhi, naso e bocca».

Una delle misure più efficaci per prevenire l’epidemia è anche quella di lavarsi spesso le mani, o disinfettarle con soluzioni a base alcolica quando non si hanno acqua e sapone a disposizione. Norme igieniche che non vanno dimenticate perché sono le uniche armi a disposizione per evitare di infettarsi.