ANCONA – Ancora nessun nome per le regionali 2020. Matteo Salvini questa mattina, 23 dicembre, in piazza del Plebiscito ad Ancona non si è sbilanciato neanche sulla candidatura del deputato di Fratelli d’Italia Francesco Acquaroli, ufficializzata nei giorni scorsi da Giorgia Meloni. In Piazza ad assistere all’incontro pubblico oltre 400 persone.
Il leader della Lega incalzato dai giornalisti ha dichiarato: «Nomi e giudizi sui singoli non ne do, con calma e nell’anno nuovo ne parleremo. Non siamo al mercatino o a giocare a risiko, sceglieremo il candidato migliore della squadra».
Poi ha aggiunto «valuteremo le proposte degli altri, la squadra sarà unita, però ora stiamo lavorando al progetto, una squadra vince non solo se ha un centravanti, ma se ha undici giocatori in gamba».
Sul quando arriverà la decisione e il nome Matteo Salvini ha spiegato che sarà «presto e, intanto, la piazza di Ancona mi dice che c’è tanta voglia di cambiamento. Penso che chiunque sia il candidato, qua si vince. La gente non mi chiede il nome, ma cosa faremo per le Marche e, dunque, sceglieremo il nome migliore e chiunque sarà vincerà».
Alla domanda resterete uniti ha risposto «assolutamente si, si vince solo uniti».
Insomma prima il programma e solo successivamente il nome, con tutta probabilità nell’attesa dell’esito elettorale dell’Emilia Romagna.
«Stiamo lavorando alle Marche e per le Marche, alla squadra, al progetto, alla ricostruzione, alle infrastrutture, al taglio della burocrazia, al rilancio del sistema delle imprese che soffrono e il nome del presidente arriva alla fine di un percorso».
Al motto di “Liberiamo le Marche” Salvini ha spiegato che l’obiettivo è quello di «mandare a casa una Giunta di incapaci e un Pd che ha fatto disastri non solo nella Regione Marche, ma anche nel Comune di Ancona». L’idea è quella di una regione «più bella, più libera e più ricca. La sinistra sta deprimendo questa terra».
Il leader della Lega ha sottolineato l’importanza di salvaguardare le tradizioni storiche italiane e si è fatto immortalare con in mano un presepe risalente ai primi del novecento e appartenente ad un attivista anconetano del partito, lo stesso presepe che è stato portato anche in occasione della manifestazione no-tax.
Poco più in là, Lungo Corso Mazzini, davanti alla Fontana delle 13 Cannelle, manifestavano le Sardine. E riferendosi proprio a loro Matteo Salvini ha precisato che in Piazza del Plebiscito «non ci sono fascisti, ci sono italiani orgogliosi di essere italiani», mentre «qualcun altro invece è in piazza solo contro».
E ancora, «chiedere regole, ordine, disciplina, rispetto per il prossimo è buona creanza non è fascismo», siamo «orgogliosi della nostra storia, del nostro lavoro, della nostra tradizione» ha detto «quando non sanno cosa dire, dicono fascista. Qui non ci sono dittatori, i dittatori non chiedono le elezioni. Noi chiediamo a Gesù Bambino che gli italiani possano tornare a votare liberamente e democraticamente per eleggere un Parlamento vero e serio».
Ma Salvini ha parlato anche di sanità, dei terremotati ancora fuori dalle loro case, di infrastrutture e di una economia che arranca. Poi i temi nazionali, dalla manovra di bilancio, alla giustizia, alle infrastrutture. Sulla piaga della droga ha ricordato le due ragazze investite a Roma alcune notti fa ed ha elogiato il Questore di Macerata Antonio Pignataro per la sua battagliale contro le sostanze stupefacenti.
Prima dell’arrivo del leader della Lega sul palco c’erano tutti i rappresentanti regionali del partito con il commissario e senatore Paolo Arrigoni, il gruppo dei consiglieri regionali (Zaffiri, Malaigia, Zura Puntaroni, Carloni), il coordinatore provinciale Milco Mariani, Primiano Troiano, Mirco Bilò e i parlamentari Patassini, Paolini e Pazzaglini.
Arrigoni ha sottolineato che alle Marche serve una rivoluzione del buon senso come quella che sta conducendo Salvini che ha mantenuto le promesse sulla questione degli sbarchi di immigrati e sulla riduzione delle tasse, oltre che rendendo legge la Legittima Difesa.
Al termine dell’incontro pubblico è arrivato il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Carlo Ciccioli, tra i due è stata stretta di mano.
Imponente il servizio messo in piedi dalla Questura di Ancona. Una cinquantina i poliziotti della Questura di Ancona che hanno pattugliato la zona coordinati dal primo dirigente della polizia Vicarelli e dal vicario Di Clemente. A coordinare le operazioni dalla sala operativa della Questura il vice questore Cinzia Nicolini e in sede il Questore di Ancona Claudio Cracovia.