ANCONA – Ammonta a 600mila euro il valore dei beni sequestrati dai militari del Gico del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Ancona della Guardia di Finanza. Grazie all’operazione “Iceberg”, una complessa indagine durata mesi e coordinata dalla Procura di Ancona, le fiamme gialle hanno eseguito il sequestro patrimoniale finalizzato alla confisca, come previsto dalla normativa antimafia, di una auto, di abitazioni e di uno stabilimento sede di una società attiva nel commercio del pesce, tutti ubicati nel comune di Ancona. Il sequestro, disposto dalla Corte di Appello di Ancona – Sezione Penale, è stato eseguito dai finanzieri del Comando Provinciale di Ancona.
A finire nei guai, un 50enne di Ancona, nei confronti del quale già nel 2018 era stato eseguito un sequestro di natura penale seguito da confisca di una lussuosa villa del valore di circa un milione di euro. L’uomo, di origini pugliesi, già condannato per reati contro il patrimonio e per questo ritenuto socialmente pericoloso, lavorava insieme alla moglie nel commercio ittico nel comune di Ancona. Già a partire dai primi anni ’90 si era reso responsabile di truffa, ricettazione, reati fallimentari, che gli hanno permesso di realizzare profitti illeciti, accumulando negli anni un ingente patrimonio, non corrispondente ai redditi dichiarati e percepiti.
Estese ai familiari e a due società amministrate da un prestanome, le indagini hanno permesso alla Procura della Repubblica di Ancona di chiedere al Tribunale dorico e alla Corte di Appello, il sequestro patrimoniale di una villetta a schiera di otto vani con garage intestata ad uno dei figli (un 41enne), uno stabilimento con sede nell’area portuale di Ancona intestato alla società di commercio all’ingrosso di pesce, un appartamento con corte esclusiva di cinque vani intestato ad una società immobiliare e una auto intestata ad un altro figlio (un 22enne).