Ancona-Osimo

Meningite da insetto, c’è un ricovero. Giacometti: «Benigna, ma attenzione la sera all’aperto»

Il primario della Clinica di Malattie Infettive di Torrette, spiega che si tratta di una malattia virale che si ripresenta ogni estate. Ecco i sintomi e come difendersi

Moscerini (Foto di skeeze da Pixabay)

ANCONA – C’è un ricovero nella Clinica di Malattie Infettive degli Ospedali Riuniti di Ancona per virus Toscana. Si tratta di una malattia virale che provoca meningite e meningoencefalite e che, da quando è stata isolata nel 1973, ha colpito in oltre 5 regioni italiane causando più di mille meningiti e in alcune aree anche delle piccole epidemie, come avvenuto anche nelle Marche negli anni scorsi nella zona di Senigallia.

«La meningite da virus Toscana è molto diffusa nelle Marche» spiega il primario della Clinica di Malattie Infettive di Torrette Andrea Giacometti che precisa come  la malattia venga trasmessa dalla puntura del pappatacio (moscerino), un insetto simile alle zanzare, di piccole dimensioni, presente in tutto il Mediterraneo e soprattutto nelle zone verdi dove c’è umidità.

Andrea Giacometti, professore di Malattie Infettive e Pneumologia presso l’Università Politecnica delle Marche

Una patologia benigna, precisa il primario, ma che non va comunque sottovalutata: «Questi casi si ripropongono puntualmente ogni estate» anche se il periodo peggiore è il mese di settembre quando questo insetto si sviluppa maggiormente. Il pappatacio, responsabile anche della trasmissione della leishmaniosi (malattia infettiva che colpisce i cani, ma che può infettare anche l’uomo), provoca una meningite che da diversi sintomi: febbre alta, cefalea forte, nausea, vomito, capogiri, rigidità della nuca, debolezza. I sintomi in genere si manifestano dopo 10-20 giorni dalla puntura che può dare prurito come quella delle zanzare. La malattia crea apprensione soprattutto perché i suoi sintomi sono simili alla meningite batterica che è molto più pericolosa e che può dare origine ad esiti fatali.

Come difendersi? «Bisogna fare attenzione soprattutto la sera all’aperto – spiega il professor Giacometti – , è bene tenere coperte gamba e braccia, dal momento che questi insetti volano bassi. Anche i repellenti possono essere utili, mentre le zanzariere non difendono da questo pappatacio che essendo molto piccolo (3 millimetri), passa attraverso le fessure». Utili, conclude, le disinfestazioni compiute dai Comuni.