ANCONA – Le politiche di gestione degli sbarchi dei migranti al centro delle polemiche della segretaria regionale del Pd. In un post diffuso sulla sua pagina Facebook, Chantal Bomprezzi, attacca.
«Eravamo rimasti a Silvetti e Zinni che si lamentavano con i loro amici sovranisti, nel silenzio assoluto di Acquaroli – scrive – . Avevamo lasciato la Meloni che urlava contro Draghi e il Pd. Ora che la situazione è nettamente peggiorata, la Meloni punta il dito contro l’Europa e altri non ben definiti nemici immaginari, mentre i suoi di amici, come la Polonia e l’Ungheria, coerentemente gridano “Prima i polacchi e gli ungheresi!”».
L’affondo va in direzione della realizzazione di nuovi Cpr, Centri permanenti per il rimpatrio, annunciata dall’esecutivo nazionale, nell’ambito dei quali la permanenza massima non può superare i 18 mesi.
«Si fanno ordini di stipare come carne da macello dei disperati in luoghi e con modalità che sanno di “centri di detenzione” – incalza -, che rischiano di diventare una bomba sociale. Al contrario, il Presidente dei sindaci italiani Decaro, sostenuto da Schlein (segretaria nazionale del Pd, ndr), abbraccia il coro degli amministratori per un maggior coinvolgimento, per il modello dell’accoglienza diffusa, degli SPRAR, dell’integrazione».
Bomprezzi evidenzia che «i governatori delle regioni iniziano a sbottare, a chiedere lumi a Meloni, a partire dal destrissimo Zaia. Il loro collega Acquaroli, invece, ora come allora, rimane muto. Tanto c’è Giorgia che impartisce ordini, a lui spetta solo eseguirli».