ANCONA – Il gioiello dell’arte atteso quest’anno a Milano, a Palazzo Marino, è la Pala Gozzi di Tiziano custodita nella Pinacoteca Civica del capoluogo dorico. Anche quest’anno il Comune di Milano rinnova il tradizionale appuntamento natalizio con la grande arte e ospita un dipinto che si potrà ammirare gratis. Dopo la “Madonna della Misericordia” di Piero della Francesca esposta lo scorso Natale, Milano quest’anno ha scelto la Pala Gozzi, la prima opera datata che si conosca dell’artista (1520).
«Ogni anno Palazzo Marino, durante le vacanza natalizie, sceglie un solo capolavoro – dichiara Paolo Marasca, assessore alla Cultura – e siamo onorati che quest’anno abbiamo scelto un dipinto meraviglioso, custodito nella Pinacoteca di Ancona. Dal punto di vista culturale, è un’occasione di grande prestigio perché riconosce il grande valore della nostra collezione e premia la riapertura della Pinacoteca. Questa mostra è però anche un’opportunità di marketing turistico perché ogni anno è visitata da circa 100mila visitatori e ne beneficiano sempre le città di provenienza dei dipinti».
La Pala Gozzi potrà essere ammirata gratuitamente a Milano, dal 5 dicembre al 14 gennaio. Commissionata da Luigi Gozzi, nobile raguseo vissuto ad Ancona per buona parte della sua vita, la pala di Tiziano (cm. 322 x 207) fu collocata in origine nell’altare maggiore della Chiesa di San Francesco ad Alto (attualmente sede del distretto militare), dove rimase fino al 1862, anno in cui, in seguito alle soppressioni post-unitarie, fu trasferita nella chiesa di San Domenico ed esposta, prima nel primo altare a sinistra, poi nel terzo altare a destra. Qui rimase fino al 1928, quando entrò a far parte della Pinacoteca Civica, presso l’ex convento di San Francesco alle Scale. Durante il secondo conflitto mondiale, la pala fu inviata a Roma, da dove, restaurata nel 1952, fece ritorno ad Ancona, per essere esposta dal 1959 a Palazzo degli Anziani, allora sede della Pinacoteca Civica.
In seguito agli eventi sismici, dal 1974, fu definitivamente sistemata a Palazzo Bosdari, dopo essere stata sottoposta ad un lieve intervento di pulitura presso i laboratori del restauro della Soprintendenza di Urbino. Il dipinto rappresenta un momento fondamentale nell’iter pittorico di Tiziano: è infatti la prima opera datata che si conosca dell’artista (in un cartiglio in basso si legge ALOIXIUS GOTIUS RAGUSINUS / FELIT FIERI / MCCXX / TITIANUS CADORINUS PINSIT). In occasione della mostra illustrativa sul restauro della Pala Gozzi (1987) e sul nuovo allestimento espositivo, sono emerse notizie inedite circa alcune manomissioni compiute a danno dell’opera tizianesca, intorno alla metà del sec. XVII, riguardanti la modifica della pala da rettangolare a centinata e l’inserimento di due figure di santi, presumibilmente autografi, dipinti su di una sorta di predella, oggi scomparsa.