ANCONA – «Mai come oggi lo stile di vita delle persone è importante per ridurre il consumo dell’energia: gran parte dei consumi deriva infatti anche dall’acquisto di beni e di servizi». È la riflessione del professor Giorgio Passerini, docente di Fisica Tecnica Ambientale dell’Università Politecnica delle Marche, nella Giornata Nazionale del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili che ricorre oggi, 16 febbraio, anniversario dell’entrata in vigore del protocollo di Kyoto (il primo accordo internazionale per il raggiungimento di obiettivi in favore del contenimento del riscaldamento globale del pianeta).
«Gran parte dell’energia consumata serve a produrre beni e servizi che acquistiamo» e non solo prodotti, osserva, spiegando che ad avere un costo elevato in termini energetici sono anche l’Intelligenza Artificiale e le criptovalute: «I centri di calcolo hanno un costo energetico enorme – spiega – quando speculiamo con le monete virtuali o usiamo l’Intelligenza artificiale consumiamo molta energia, anche se non ce ne rendiamo conto». Secondo Passerini bisogna aumentare il livello di consapevolezza sul fatto che «i servizi tecnologici hanno un costo energetico molto elevato, per cui adottare stili di vita sostenibili significa anche avere la consapevolezza del consumo energetico di beni e servizi che acquistiamo, non basta solo spegnere le lampadine».


«Dobbiamo stare attenti ad acquistare beni e servizi che garantiscono consumi a zero emissioni o a emissioni ridotte – conclude l’esperto dell’Univpm – come compriamo prodotti bio dovremmo abituarci ad acquistare prodotti che garantiscono una impronta ambientale più ridotta possibile». Sul tema interviene anche Legambiente con il presidente marchigiano, Marco Ciarulli che sottolinea l’importanza di questa giornata simbolica dal punto di vista del valore educativo «molto ben compreso anche da associazioni che non hanno uno ‘stampo’ ambientalista o ecologista, ma che riconoscono nel ridurre gli sprechi un’azione molto importante. M’illumino di meno non è una campagna sulla rinuncia a qualcosa, ma sulla riduzione degli sprechi».
Per Legambiente occorre «cambiare l’approccio culturale, ridurre gli sprechi non rappresenta una rinuncia, ma un processo di civilizzazione. Per produrre energia si genera un alto impatto ambientale e il motore del cambiamento climatico è proprio la questione energetica, per cui sensibilizzare sulla riduzione degli sprechi anche grazie a giornate simboliche come questa è molto importante». Ciarulli afferma l’importanza di «vedere l’eliminazione dello spreco come sinonimo di salute economica e collettiva, questo poi si traduce in un’attenzione quotidiana non solo nello spegnere la luce quando si esce da una stanza, ma anche a non sprecare carburante, a non produrre troppi rifiuti e sprecare acqua inutilmente, azioni di civiltà che ci permettono di ridurre l’impatto ambientale sul pianeta e di vivere in maniera più armoniosa e in una comunità più sana».
Servono però, prosegue Ciarulli, «politiche e incentivi che aiutino ad andare nella direzione di un minore inquinamento e consumo energetico», Tra i consigli di Legambiente per efficientare le abitazioni c’è quello di cambiare la caldaia con pompe di calore, le lampadine tradizionali con quelle led. «Abbandoniamo il vecchio sistema – conclude – a partire dai combustibili fossili e guardiamo ad un futuro dove lo spreco è inciviltà e la sostenibilità è un percorso di civilizzazione che dobbiamo accelerare».