Ancona-Osimo

Ancona: minacce di morte al collega, denuncia e sequestro delle armi per due guardie giurate in servizio all’Aeroporto

Una delle due guardie giurate era stata querelata per minacce gravi, di morte, da una collega con cui faceva servizio. All’altra è stata invece contestata la mancata denuncia di detenzione

L'aeroporto Raffaello Sanzio

ANCONA – La Divisione Polizia Amministrativa e di Sicurezza, unitamente a personale della Squadra Mobile di Ancona, questa mattina 16 settembre ha proceduto ad effettuare il sequestro delle armi in dotazione a due guardei giurate – entrambe italiane di 37 e 50 anni – che prestavano servizio presso l’Aeroporto di Falconara.

L’atto si è reso necessario in quanto una delle due guardie giurate era stata precedentemente querelata per minacce gravi, di morte, da una collega con cui faceva servizio. Le altre guardie giurate, ascoltate nel corso degli ultimi giorni dalla Squadra Amministrativa e di Sicurezza della Questura, hanno confermato le minacce proferite e il contesto lavorativo alquanto invivibile che si era creato negli ultimi mesi presso l’Aeroporto di Falconara.

In sede di ispezione effettuata stamattina, gli operatori di Polizia hanno inoltre rinvenuto, nella disponibilità di una delle due guardie, tre coltelli del genere vietati, due inseriti in una sorta di chiave e uno inserito in una scheda tipo telefonica. Per questo motivo, oltre a subire il ritiro della pistola d’ordinanza e del titolo di servizio, la guardia giurata in questione è stata anche deferita all’autorità giudiziaria per la contravvenzione penale di cui all’art. 4 della legge 110/75, perché portava fuori dalla propria abitazione armi “bianche” per cui non è ammesso il porto.

All’altra guardia è stata invece contestata la mancata denuncia di detenzione, che è obbligatoria ex art. 38 TULPS, posto che la sua arma è stata rinvenuta non presso il proprio domicilio ma presso l’abitazione della prima guardia, con cui conviveva, e per questo è stata deferita all’autorità giudiziaria per la violazione di cui all’art. 38 e 58 TULPS.

Anche in questo caso si è dovuto dunque procedere al ritiro dell’arma di servizio e del titolo abilitante la qualifica di Guardia Particolare giurata.

Sarà la Prefettura di Roma (d’intesa con quella di Ancona), titolata a rilasciare i titoli e il porto d’armi, posto che l’istituto di vigilanza cui appartengono le guardie ha ottenuto licenza prefettizia ex art. 134 TULPS nella capitale, a valutare se emettere a carico delle due GGPPGG il divieto detenzione armi e munizioni.

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