ANCONA – Accolto il ricorso del commissario ministeriale Giampaolo Cocconi sul caso Terre Cortesi – Moncaro contro la sentenza del Tribunale di Ancona che ne aveva dichiarato la liquidazione giudiziale. La decisione dei giudici della Corte di Appello di Ancona è arrivata a seguito dell’udienza che si era tenuta il 7 gennaio. In pratica con l’accoglimento del ricorso del commissario governativo, questo «potrà operare e ciò significa iniziare a verificare la possibilità di riattivare il sistema Moncaro – spiega il legale Corrado Canafoglia – Considerando che il commissario è espressione del Ministero, si auspica l’arrivo di fondi pubblici, necessari per far partire il tutto».
L’avvocato, difensore di quindici aziende che si sono costituite parte civile nel ricorso in Corte di Appello con il commissario governativo esprime «soddisfazione di fronte a questa sentenza, essendoci impegnati a fianco del Ministero, ritenendo la presenza del commissario governativo la soluzione che consente al mondo vitivinicolo marchigiano di recuperare ciò che c’è di buono dal sistema bancario. Ora – aggiunge – tutti i soggetti del territorio debbono lavorare insieme per evitare che interessi extra regionali mettano le mani su quanto di buono la Moncaro esprimeva».
La società cooperativa agricola di Montecarotto ha accumulato un debito di circa 38 milioni di euro. La Corte nel suo giudizio, ha disposto che Terre Cortesi – Moncaro provveda sotto la vigilanza del curatore a riferire entro il giorno dieci di ogni mese e fino al passaggio in giudicato della presente sentenza sulle operazioni attive e passive poste in essere nell’ambito della gestione economica, patrimoniale e finanziaria dell’impresa, e a depositare, presso il Tribunale di Ancona con la medesima periodicità, una relazione illustrativa sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria aggiornata dell’ impresa, «subordinando gli adempimenti al venire meno della efficacia del decreto ministeriale n. 151 di liquidazione coatta amministrativa» si legge nel documento.