ANCONA – «Un personaggio vero, che ha segnato la vita e la storia della città. Non sempre andavamo d’accordo, ma ne ho apprezzato la capacità di stare nella realtà, di entrare nel merito dei problemi, di andare a fondo, di non fermarsi ai titoli ma di capire e approfondire per ricercare soluzioni». La sindaca di Ancona Valeria Mancinelli commenta così la scomparsa di Eugenio Duca, l’ex deputato dell’Ulivo morto oggi – 5 ottobre – per un improvviso malore.
«La notizia della sua scomparsa – prosegue Valeria Mancinelli – mi provoca sgomento e sorpresa. Avevamo parlato appena qualche giorno fa di porto e dei destini del porto, ai quali era inscindibilmente legato». Duca, 71 anni, dopo l’impegno sindacale tra i ferrovieri negli anni ’70, dal 1978 al 1983 fa parte della Commissione permanente marittima presso la Camera di Commercio, inoltre è responsabile nazionale del settore dell’economia marittima portuale dei Democratici di Sinistra, facendo parte del consiglio nazionale dello partito fino al congresso del 2007.
In seguito aveva aderito a Sinistra Ecologia e Libertà e alle elezioni amministrative del 2009 si era candidato a sindaco di Ancona sostenuto dalla lista Sinistra per Ancona, ottenendo il 5,90% delle preferenze. Dal 1983 al 1997 è stato consigliere comunale ad Ancona e nel 1994 viene eletto alla Camera dei deputati con i Progressisti, confermato anche alle elezioni politiche del 1996 e del 2001 con l’Ulivo. Duca lascia la moglie Anna e i due figli Massimiliano e Michela.
A ricordarlo è anche Gianluca Busilacchi, ex consigliere regionale di Articolo Uno e attuale componente della segreteria nazionale del partito: «Quando avevo 18 anni mi iscrissi al Pds (Partito Democratico della Sinistra, ndr). Una delle prime persone che incontrai fu Eugenio Duca, che era appena stato eletto parlamentare – spiega – . Mi colpì immediatamente la sua incredibile tenacia e passione nelle battaglie che portava avanti, sempre in modo puntuale e competente, da vero combattente. Per diversi anni siamo stati molto vicini politicamente, visto che frequentavo la sinistra del partito, di cui lui era uno dei massimi dirigenti. Tante riunioni, campagne elettorali fianco a fianco e congressi, insieme, dalla stessa parte; lunghe discussioni, non sempre in accordo, ma era sempre bello confrontarsi con te Ennio, davvero. Mancherai ad Ancona, a Torrette, ai lavoratori del porto e dei trasporti, che hanno avuto in te un grande rappresentante».