ANCONA – Non c’è nel terminale e ora si cercherà nella registrazione telefonica di cui la centrale è dotata. Ancona Soccorso apre un’inchiesta interna sulla morte di Gilberto Principi e insieme alla Procura cerca la telefonata delle 8.19, quella che la moglie del 51enne, presidente della Blu pubblica assistenza di Falconara, morto in pronto soccorso dopo un disturbo addominale, avrebbe fatto ieri mattina (3 maggio). La prima telefonata dove una operatrice avrebbe consigliato al 51enne di prendere fermenti lattici e un farmaco per disturbi gastrointestinali.
Questa mattina la magistratura ha inviato un proprio ufficiale di pg all’ospedale di Torrette per acquisire la telefonata ma tutto è stato rinviato a domani perché non c’era il responsabile della centrale 118, il dottore Ermanno Zamponi, assegnato temporaneamente ad Ancona dopo il pensionamento di Sestili. Solo lui e la caposala hanno accesso ai nastri. «Quella delle 8.19 al momento non risulta – dice Zamponi – l’abbiamo cercata al terminale, scorrendo in un arco temporale fino alle 10, ma al computer non c’è. Questo non vuol dire che non sia stata fatta. Forse non è stata solo registrata al pc. Dobbiamo ancora ascoltare la registrazione vocale, quella attraverso la quale passano tutte le telefonate al 118, e accessibili solo a me e alla caposala. Domani mattina ascolteremo il nastro e potremmo dire se la telefonata è lì e analizzare il contenuto».
La Procura potrebbe chiedere il sequestro della registrazione, utile al fine dell’inchiesta aperta dopo la morte di Principi. Su quanto accaduto al 51enne, Zamponi chiarisce il ruolo dell’operatore 118. «È un infermiere e non un medico – spiega Zamponi – non può prescrivere terapie e farmaci. Se lo ha fatto è grave, ha sbagliato, non dovremmo arrivare a questo. Chi risponde alle telefonate che arrivano al numero 118 si deve limitare ad aprire un dispatch, una pratica, seguita da una intervista telefonica che serve per capire la gravità della richiesta e il successivo invio dei mezzi di soccorso. Per chiarire i fatti abbiamo avviato una indagine interna. È anche nei nostri interessi».