ANCONA – Le luminarie della discordia. È un Natale con i fuochi ancora prima di Capodanno. A scatenare polemiche sono le luci natalizie allestite ad Ancona. Gli addobbi del 2023 segnano infatti un cambio di passo con quelli degli anni precedenti, dell’amministrazione Mancinelli.
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La nuova giunta di Daniele Silvetti ha voluto imprimere un cambio di passo non solo a livello visivo alla città. In centro, ci sono 27 alberi dai 6 ai 16 metri, piccole aiuole in giro per corso Garibaldi e un grosso sbrilluccichìo tricolore da piazza Cavour al porto. Rimossi invece gli arredi urbani: le fioriere horror e i cestini traballanti sono stati tolti qualche giorno fa: «Penso ad un corso Garibaldi elegante, come nel mio stile», aveva detto Silvetti durante la conferenza stampa indetta la scorsa settimana a Palazzo del Popolo.
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Con lui, anche Daniele Berardinelli, assessore al decoro, e Angelo Eliantonio, ai grandi eventi. Insieme all’architetto Riccardo Picciafuoco, consulente ingaggiato per pensare la nuova Ancona, avevano fatto capire qualcosa – ma non troppo – sul nuovo restyling del centro.
«Torniamo a togliere più che a mettere», aveva ribadito l’architetto. Intanto, però, le poche cose che sono state messe fanno già discutere: «Mica è la festa della Repubblica», tuona qualcuno riferendosi alle luci tricolore che illuminano il centro a festa.
Luci tricolore che, viste al contrario, sembrano «la bandiera dell’Ungheria» provocano altri. Apriti cielo. Su Instagram, impazza l’hashtag del 2 giugno con le foto delle lucine di Ancona.
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Anche se, a dire il vero, è pioggia di selfie sotto gli alberi del Viale della Vittoria, del Passetto e di piazza Roma. Attira pure l’angelo in piazza della Repubblica, di fronte al teatro delle Muse. Bene via della Loggia, anch’essa illuminata (come negli anni della Mancinelli), mentre si registrano toni accesi per l’enorme palla tra corso Garibaldi e via Castelfidardo: «Sembra un arredo da discoteca. Ci manca solo la pole dance. Il presepe? Mi piace», evidenzia una signora.
Una costruzione quadratica troneggia all’altezza della nuova pinseria romana, addobbata a festa: «Dovrebbe sembrare un pacco di Natale, un regalo, ma non ha neppure un fiocco», sottolinea un passante. In via degli Orefici, invece, dopo il nostro articolo in cui i negozianti chiedevano luminarie diverse al Comune, l’amministrazione ha provveduto a rimuoverle: «Finalmente, ora sì che ci piacciono. E c’è pure un bellissimo arco». Da qui, residenti e commercianti hanno fatto partire gli applausi all’amministrazione, con tanto di sorrisoni.
Dal Piano e dai borghi, monta intanto la polemica: «Avete lasciato al buio piazzale Loreto, ma come si fa?». Anche su Facebook ci si lamenta. Il signor Daniele posta una foto di piazzale Loreto e scrive con tono ironico: «Grazie all’amministrazione per le belle luminarie natalizie che anche quest’anno ha messo per piazzale Loreto per riqualificare il quartiere. Quante promesse…».
Poggio e Gallignano, come anche Agugliano sono al buio, come conferma un residente (nostro affezionato lettore): «Ad oggi, non è stato installato nulla, né alberi né luminarie. Questa è la situazione al Poggio».
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Il centro, invece, brilla: per la prima volta, il Natale si è acceso al viale della Vittoria, come dicevamo. Addobbato anche corso Amendola. Anche palazzo Raffaello si è illuminato e fa pendant con la via dello shopping. Se corso Garibaldi si veste col tricolore, anche il palazzo della Regione è stato illuminato con il verde, il bianco e il rosso.