ANCONA – «Il periodo delle feste accentua le fragilità sia nelle persone con patologia mentale sia in quelle che non manifestano problematiche psicologiche». A dirlo è Giorgia Cannizzaro, psicoterapeuta ad Ancona e Milano, insegnante di Psicologia Generale alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Politecnica delle Marche. La dottoressa Cannizzaro spiega che a ridosso di festività come Natale e Capodanno, gli studi degli psicoterapeuti si riempiono di persone alla ricerca di un supporto.
«La necessità di chiudere gli impegni lavorativi», la corsa ai regali, l’organizzazione di pranzi e cena, trasformano il Natale e il Capodanno in appuntamenti stressanti, che possono causare un senso di sopraffazione, spiega. Una sorta di corsa contro il tempo che aggiunge ansia a ritmi di vita già di per sé molto sostenuti per la gran parte delle persone. «Nonostante si tratti di feste che dovrebbero portare gioia – sottolinea la psicoterapeuta – in molte persone si accentua la tristezza», i pranzi, i cenoni e i raduni familiari fanno sentire più soli: è il caso ad esempio di chi ha da poco subito un lutto, di chi ha problemi familiari o di salute.
I giorni precedenti e quelli a cavallo delle feste, acuiscono i disturbi dell’umore, le depressioni, come anche le dipendenze patologiche da alcool e sostanze stupefacenti. In un contesto sociale «che ci ‘costringe’ ad essere felici durante le feste – prosegue – la tristezza aumenta nelle persone con fragilità e con situazioni difficili».
Problemi lavorativi, economici, liti familiari, problemi con i figli, una separazione o un divorzio subiti, o anche presentarsi a pranzi e cenoni senza un compagno o una compagna al fianco, sono situazioni che possono creare disagi e far sentire soli anche in mezzo ad una tavolata piena di persone. È il Christmas Blues, un senso di tristezza e malinconia che si ripropone puntuale durante il periodo delle festività.
Non solo, Natale e Capodanno, spiega la psicoterapeuta, sono anche tempo di bilanci sui successi personali, ma anche e soprattutto sui fallimenti. Un periodo dell’anno in cui le mancanze si sentono di più e i limiti si mostrano con tutto il loro alone di malinconia, spingendo molti a ricercare l’isolamento.