ANCONA – Entroterra, città d’arte, mercatini di Natale e cantine. Sono le mete più gettonate dai turisti che scelgono di trascorrere le vacanze nelle Marche tra Natale e Capodanno. A scattare la fotografia è Federalberghi Marche. Secondo l’associazione degli albergatori marchigiani il 95% degli italiani (dato nazionale) resterà nel Belpaese e il 55,2% rimarrà nella propria regione, solo un 5% si recherà all’estero per le festività natalizie. Il 58,8% raggiungerà la propria famiglia confermando il detto popolare ‘Natale con i tuoi’.
In linea generale, spiega Emiliano Pigliapoco, consigliere regionale di Federalberghi, per i marchigiani il Natale è una festa da trascorrere in famiglia e la maggior parte dei conterranei resterà nelle Marche. Diverso il quadro a Capodanno: molti ne approfitteranno per visitare i numerosi mercatini allestiti nel territorio, mentre altri ne approfitteranno per una gita fuori porta in montagna, concedendosi magari un pranzo in rifugio.
Tra chi saluterà il nuovo anno in viaggio, le mete più gettonate sono il Lazio, con in testa la città eterna (Roma) ancora più suggestiva illuminata dalla magia delle feste, Napoli con i presepi artigianali, Bolzano con i mercatini di Natale e la Puglia con Alberobello che si illumina come un presepe. «Sono diverse le comitive di marchigiani – prosegue Pigliapoco – che si sono organizzati per trascorrere l’ultimo dell’anno fuori regione».
E i turisti che arrivano da fuori regione? A far la parte del leone sono i mercatini di Natale, come quelli dell’entroterra del pesarese, spiega Pigliapoco, di Ancona, Senigallia, il Villaggio di Natale ad Ascoli Piceno e i mercatini ad Offida. «Fino a qualche anno fa il presepe vivente di Genga attirava diversi visitatori nelle Marche – prosegue – poi con la pandemia è saltato e anche quest’anno non sono più riusciti a realizzarlo». Suggestivi anche gli allestimenti natalizi nella Riviera del Conero, a Numana e Sirolo.
I borghi in questo periodo dell’anno si illuminano grazie all’atmosfera delle feste. Urbino, Gradara, Ascoli Piceno, Sarnano, accolgono i turisti e gli stessi marchigiani in una atmosfera calda e accogliente, rendendo le feste nelle Marche un’esperienza indimenticabile. Ad attirare i turisti che arrivano soprattutto la «Lombardia, Veneto, Umbria, Emilia Romagna e in parte anche dalla Campania» spiega Pigliapoco, oltre alla magia degli allestimenti natalizi, sono anche le esperienze enogastronomiche.
«Le cantine attirano turisti» spiega Pigliapoco, a caccia di vini locali, come il Rosso Conero, il Verdicchio, il Rosso Piceno, la Lacrima di Morro d’Alba. Nelle Marche le celebrazioni legate alle festività natalizie sono strettamente legate ad alcune tradizioni culinarie, come i cappelletti in brodo, i vincisgrassi, lo stoccafisso all’anconetana e il celebre fritto misto all’ascolana (olive ascolane, cremini, agnello fritto, carciofi e zucchine). Per non parlare dei dolci che spaziano dai Cavallucci di Apiro al Frustingo, dal torrone ‘biondo’ di Camerino al Serpe.
Per quanto riguarda le città d’arte Urbino e Ascoli Piceno sono quelle più attrattive in questo periodo dell’anno. «La montagna marchigiana è ancora un po’ penalizzata dalla scarsità di neve che costringe gli operatori a tenere le piste chiuse. Grande attrattore del turismo religioso è Loreto, con la Santa Casa. In Piazza della Madonna uno dei presepi tra i più grandi delle Marche. E poi le iniziative per i bambini con l’arrivo di Babbo Natale, il Concerto di Natale del 28 dicembre e i mercatini dei ragazzi (5 e 6 gennaio).